Cesano Boscone, i carabinieri si autotassano per aiutare un uomo in difficoltà
Cesano Boscone (Milano), 2 giugno 2019 - A far intuire ai carabinieri che qualcosa non andava è stato l’aspetto trasandato e l’atteggiamento triste, depresso. Ma l’uomo, 38 anni, di origine sarda ma a Cesano Boscone da sempre, non ha voluto dire una parola. Forse la vergogna, l’imbarazzo di ammettere che dietro quella corazza si nascondeva la sofferenza di chi è disperato. Era andato dai carabinieri per alcune informazioni, ha ringraziato ed è uscito. Ma i militari di Cesano, guidati dal comandante Gianbattista Rubino, lo hanno bloccato sui gradini. Con una scusa, l’hanno fatto rientrare in caserma. «Siamo sicuri che va tutto bene?», semplici domande, a cui l’uomo ha risposto con un finto sorriso.
Poi è crollato e ha raccontato che aveva perso il lavoro e ricevuto la lettera di sfratto in pochi giorni: una situazione che non gli consentiva neanche di fare la spesa. I militari lo hanno fatto sfogare, poi un giro per gli uffici per raccogliere qualche banconota e una corsa al centro commerciale, per portargli vestiti e sacchetti pieni di roba da mangiare. Dopo, lo hanno accompagnato alla Caritas, a cui l’uomo forse per vergogna non si era rivolto. I carabinieri lo hanno aiutato, prima ascoltandolo e cercando di capire le cause di quel momento buio che stava attraversando, poi con la colletta e infine facendogli capire che non c’era motivo di vergogna nel chiedere una mano. Lo hanno convinto a domandare aiuto alla Caritas e ha iniziato così un percorso di sostegno quotidiano per uscire da quella disperazione.
di FRANCESCA GRILLO
da ilgiorno.it
L’uomo con timidezza e su insistenza dei Carabinieri “ ha raccontato che aveva perso il lavoro e ricevuto la lettera di sfratto in pochi giorni: una situazione che non gli consentiva neanche di fare la spesa. I militari lo hanno fatto sfogare, poi un giro per gli uffici per raccogliere qualche banconota e una corsa al centro commerciale, per portargli vestiti e sacchetti pieni di roba da mangiare. Dopo, lo hanno accompagnato alla Caritas, a cui l’uomo forse per vergogna non si era rivolto. I carabinieri lo hanno aiutato, prima ascoltandolo e cercando di capire le cause di quel momento buio che stava attraversando, poi con la colletta e infine facendogli capire che non c’era motivo di vergogna nel chiedere una mano.” Una storia di vera solidarietà da parte dei Carabinieri. (ASAPS)