SEGGIOLINI ANTI-ABBANDONO: DIMENTICATI?
di Giordano Biserni* e Luigi Altamura**
Sono in atto le prime ondate di calore di questa estate 2019, con temperature che supereranno i 40° in alcune regioni italiane. L'estate italiana avrebbe dovuto portare una importante novità per la salvaguardia dei nostri bambini. Dal prossimo 1° luglio sarebbe dovuto infatti scattare l'obbligo di dotarsi di un “sistema di ritenuta salva-bebè – si leggeva in una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – per chiunque risieda in Italia e trasporti minori fino a 4 anni.”
La legge nr. 117/2018 fu infatti approvata in tempi rapidissimi dal Parlamento, era l’ottobre scorso, con una efficienza non comune, e aveva dato un segnale forte di quanto era sentita l'esigenza di introdurre aiuti tecnologici a genitori e familiari, che potrebbero “dimenticare” il bambino in auto, a causa di stress, di amnesie dissociative, di semplice dimenticanza dovuta a vite frenetiche. Il Mit doveva attuare, mediante apposito decreto, le caratteristiche tecniche-funzionali dei dispositivi anti-abbandono. Lo stesso Ministero con un apposito comunicato stampa del 25 gennaio 2019 annunciava di aver predisposto il testo e che “il provvedimento è stato poi inviato all’Europa e pubblicato sul sito “TRIS” della Commissione Europea per una consultazione pubblica, affinché gli interessati possano far avere eventuali osservazioni sul testo. Passati tre mesi lo schema di decreto potrà essere inviato al Consiglio di Stato per il prescritto parere e, successivamente, pubblicato. Potrà cosí essere adottato e rendere del tutto operativa la legge che punta a tutelare l’incolumità dei bimbi in auto e prevenire il fenomeno degli abbandoni per distrazione.”
Eravamo stati tra i primi a commentarlo, con grande enfasi, perché eravamo stati smentiti sui “soliti” ritardi della politica nell'attuare le leggi dello Stato. Basti pensare all'attuale assenza di ben 10 decreti attuativi della riforma del Codice della Strada, approvata nel 2010, con la Legge nr. 120.
Invece, ecco la sgradita sorpresa, perché il termine di pubblicazione sul sito TRIS della Commissione Europea stabilito allo scorso 22 aprile, è stato prolungato di altri 3 mesi, al 22 luglio. Piena estate. Ma anche ipotizzando un cronoprogramma accelerato, il testo dovrebbe poi “viaggiare” speditamente alla commissione consultiva del Consiglio di Stato. Il parere del Consiglio di Stato, fatti salvi termini più brevi stabiliti per legge, deve essere reso entro 45 giorni dal ricevimento della richiesta, decorso tale termine l’amministrazione può procedere indipendentemente dall’acquisizione del parere. Qualora, per esigenze istruttorie, tale termine non possa essere rispettato, lo stesso può essere interrotto per una sola volta e il parere deve essere reso definitivamente entro venti giorni dal ricevimento degli elementi istruttori da parte delle amministrazioni interessate. Insomma si arriverà all'autunno inoltrato, almeno a novembre, per la pubblicazione definitiva sulla Gazzetta Ufficiale. Quando le temperature medie scendono notevolmente rispetto alla calura estiva che in questi giorni ha iniziato ad accompagnarci. In autunno cadono le foglie. A noi cadono le braccia. Vorremmo essere smentiti, per favore.
Ma il 1° luglio cosa accadrà? La legge nr. 117/2018 prevede che all'art. 172 del Codice della Strada sia aggiunto un comma che prevede quanto segue: “il conducente dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3 immatricolati in Italia, o immatricolati all'estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta di cui al comma 1, ha l'obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l'abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti». Ma il decreto non ci sarà, come abbiamo sopra evidenziato. Di conseguenza non ci sarà certamente l'obbligo per i genitori di dotarsi dei nuovi seggiolini e per gli organi di polizia stradale di sanzionare l'assenza a bordo dei veicoli di tali dispositivi. Le sanzioni infatti previste, vanno da 83 euro a 323 euro, con decurtazione di 5 punti dalla patente e, in caso di recidiva nei due anni dalla prima infrazione, scatta la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi. Se un genitore volesse comunque tutelare il proprio bambino, potrà certamente dotarsi di seggiolini già in commercio, dotati di sistemi di allarme, ma che potrebbero non essere più rispondenti alle caratteristiche del decreto del Ministero, il cui testo in fase di consultazione ha già avuto oltre una ventina di osservazioni tra ditte, aziende, associazioni di consumatori ed esperti. Insomma, una cosa all'italiana. Attendiamo perciò l'ennesima circolare o un comunicato stampa dove si dica qualcosa, dove si diano delle risposte chiare alle famiglie italiane sempre più disorientate, considerato che erano stati stanziati anche fondi pubblici, come avevamo scritto nello scorso aprile, indicando come la Legge di Bilancio 2019 approvata in via definitiva il 30 dicembre e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018, avesse autorizzato lo stanziamento di un milione di euro per l’anno 2019 e un altro milione per il 2020 per incentivare l’acquisto di sistemi di allarme per prevenire l’abbandono dei bambini nei veicoli.
Al momento non sono state ancora definite le modalità per usufruire di questi incentivi e serviranno disposizioni del Ministero dell'Economia e Finanze d'intesa con il Ministero dei Trasporti. Anche qui con un decreto. In questi giorni in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati si stanno discutendo e approvando gli emendamenti ad una miniriforma del Codice della Strada. Sono state date rassicurazioni pubbliche per giungere quanto prima all'adozione della disciplina attuativa.
Intanto il caldo negli altri stati del mondo provoca morti tra i più piccoli per l'abbandono a bordo di veicoli, come negli Stati Uniti, dove nonostante le massicce campagne mediatiche (ma con l'assenza di norme che obbligano specifici dispositivi anti-abbandono a tutela dei minori), dall'inizio dell'anno sono già deceduti 11 piccole vittime, (fonte: www.noheatstroke.org), l'ultima delle quali una bambina di tre mesi nella contea di Butler in Kansas, lo scorso 8 giugno.
Per questo speriamo che in Italia i provvedimenti mancanti per i seggiolini antiabbandono non siano “dimenticati”.
*Presidente ASAPS
** Comandante Corpo Polizia Municipale di Verona
Facciamo il punto sui seggiolini antiabbandono dei bambini. La legge non sarà operativa questa estate, ma il caldo è arrivato lo stesso. (ASAPS)