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Notizie brevi 02/09/2004

REGGIO EMILIA, PAURA IN A/1: FAMIGLIA DIMENTICA IL BIMBO NELL’AREA DI SERVIZIO. LO RECUPERA LA STRADALE E LO RIPORTA AI GENITORI SMEMORATI, MA COMUNQUE TERRORIZZATI

REGGIO EMILIA, PAURA IN A/1: FAMIGLIA DIMENTICA IL BIMBO NELL’AREA DI SERVIZIO. LO RECUPERA LA STRADALE E LO RIPORTA AI GENITORI SMEMORATI, MA COMUNQUE TERRORIZZATI

Foto tratta dal film
"Mamma ho perso l’aereo"
(ASAPS) REGGIO EMILIA – Questa giornata non la dimenticherà nessuno tra quelli che in un modo e nell’altro, ieri, hanno vissuto la vicenda. Non la dimenticherà l’operatore del COA, che ha ricevuto la chiamata, non la dimenticheranno gli agenti di pattuglia, che hanno trovato il piccolo scordato dai genitori, non la dimenticheranno questi ultimi, che in preda al panico hanno proseguito la marcia mancando un paio di caselli. Ma soprattutto non la dimenticherà lui, l’involontario e piccolo protagonista della vicenda che ha dell’incredibile. Lui, 6 anni da compiere, ha cominciato a guardarsi attorno e per una mezz’ora abbondante ha cercato papà e mamma in tutti gli avventori dell’autogrill, senza riconoscere in nessuno i volti familiari e amici inspiegabilmente scomparsi. Alla fine gli Angeli con gli stivali lo hanno ritrovato, ormai piangente ed esausto.
Lo hanno coccolato, lo hanno fatto salire in macchina con loro e poi via, verso Milano e verso quei due genitori che insieme al fratellino di appena due anni erano ripartiti verso casa. Forse il babbo pensava che avesse pensato mamma a far salire il piccolo scomparso sul sedile posteriore, o viceversa. Dopo qualche chilometro, però, lo strano silenzio ha attirato la loro attenzione e lì – non fosse per il risvolto tragico che poteva prendere la vicenda – ci viene in mente la celebre scena del film "mamma ho perso l’aereo", in cui i due basiti genitori si guardano a lungo negli occhi prima di lanciare, all’unisono, un fortissimo (e comico) grido di disperazione. Terrorizzati, hanno chiamato il 113, che li ha messi in comunicazione con il COA. "State calmi, uscite a Parma ed aspettate lì...", Gli agenti arrivano a tutta birra, consapevoli che nemmeno un istante può essere lasciato al caso. Lui è lì, sulla porta, in lacrime. L’abbraccio dei poliziotti lo rassicura solo un po’. Solo il sonno ristoratore tra le braccia di mamma pone fine a quella giornata cominciata storta e finita bene. (ASAPS)
Giovedì, 02 Settembre 2004
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