Stato
troppo permissivo con i "criminali della strada"
di Sandro Vedovi * |
BOLOGNA
(30 ago. 2004) - Anche in questo fine settimana è continuata la strage
di giovani durante le ore notturne.
Un’ ecatombe a cui non si riesce a porre un freno, nonostante il problema sia ben noto, in quanto secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili, analizzati da Sicurstrada le ore notturne del fine settimana, da mezzanotte alle sette, sono le più micidiali con 751 morti nell’ultimo anno pari al 50,67%, 424 vittime la notte della domenica, pari al 28,60% e 327 in quella del sabato (22,06%). Incidenti che si verificano per la maggior parte sulle strade extraurbane, dove gli automobilisti, di fronte a lunghi rettilinei scaricano la potenza delle loro auto, salvo poi non riuscire a mantenere la traiettoria in curva a causa della velocità o delle condizioni psicofisiche non idonee. Ormai è evidente che la struttura dei controlli, soprattutto di notte, nonostante la patente a punti, fatica a garantire il rispetto delle regole del Codice della Strada, in una società che fa della velocità e della trasgressione da alcool e droga una costante spesso impunita, al di là dei proclami delle Istituzioni sui media. Servono provvedimenti urgenti, più risorse, più mezzi per contrastare un fenomeno in crescita, dal momento che i controlli della Polizia Stradale per l’operazione "Rientro sicuro" effettuati nel mese di luglio hanno riscontrato quasi un 25% di positivi ai controlli con l’alcooltest. Serve poi che le norme tolgano dalla strada i "criminali della strada". Sicurstrada esprime sconcerto per il fatto che il tunisino che ha ucciso due giovani ragazze alla guida della sua Alfa 145 (priva di assicurazione), correndo a folle velocità lungo la tangenziale di Reggio Emilia sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ed alcool, nonostante avesse subito già 5 ritiri di patente per guida in stato di ebbrezza, sia stato dimesso dall’ospedale e sia tornato tranquillamente a casa, dove, immaginiamo, potrà fra poco tornare a guidare in attesa che uccida altre persone. Non servono nuove leggi, applichiamo quelle già esistenti, ad esempio l’articolo 321 del Codice di procedura penale che afferma: "Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le sue conseguenze, o agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del Pubblico Ministero, il Giudice dell’indagine preliminare dispone il sequestro con decreto motivato". Priviamo i "soggetti pericolosi" dell’arma del delitto, come se fosse una pistola. Sicurstrada non ci sta a sopportare il fatto che la nostra società sia impotente e non sappia riconoscere ed attribuire le giuste responsabilità verso chi costituisce una minaccia per la vita e la sicurezza dei cittadini. (*) segretario generale Sicurstrada |