Sabato 02 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Sondrio, ubriaco e drogato al volante uccise un 18enne: condannato a 8 anni

Il 39enne Mirza Trokic dovrà anche risarcire i genitori e i nonni di Daniele Bertolini travolto a ottobre sulla statale 38

Sondrio, 15 luglio 2019 - Otto anni di reclusione, patente revocata e 460mila euro di provvisionale per il risarcimento alla famiglia di Daniele Bertolini: questa la pena inflitta questa mattina dal giudice Pietro Della Pona a Mirza Trokic, 39enne infermiere bosniaco residente a Sondrio, a processo per aver causato l'incidente stradale in cui perse la vita il 18enne di Buglio in Monte. Lo studente il 19 ottobre dell'anno scorso, mentre tornava a casa in sella al suo motorino, fu travolto dall'auto di Trokic lungo la statale 38 a Castione Andevenno e morì sul colpo.

L'infermiere, dopo un turno all'ospedale di Gravedona, stava tornando a casa, nel sangue aveva massicce dosi di alcol (1,88 grammi per litro, quasi 4 volte quello consentito per legge) e tracce significative di cocaina. Non solo: viaggiava a 122,5 chilometri orari in un tratto dove vige il limite di 50 all'ora, e al momento del tragico schianto era in fase di sorpasso nonostante la linea continua. Mirza Trokic era accusato di omicidio stradale aggravato, un reato che prevede una pena fino a 12 anni di reclusione.

La scelta del rito abbreviato, però, gli ha garantito uno sconto di un terzo, da qui la condanna a 8 anni di reclusione. Pena accessoria: revoca della patente di guida. Infine, dovrà risarcire i familiari di Daniele Bertolini, e il giudice ha stabilito, in attesa che sia quantificata la cifra che spetta ai parenti, una provvisionale immediatamente esecutiva di 200mila euro ciascuno per i genitori, 30mila ciascuno per i due nonni che si sono costituiti parte civile.

 
di SUSANNA ZAMBON
da ilgiorno.it

8 anni, condanna esemplare? No giusta (ammesso che sia confermata in appello).  Ma solo grazie alla legge sull’omicidio stradale altrimenti anche in questo caso finiva con i soliti 2 anni e ciao!.
Leggete qui le condizioni e il comportamento di quel conducente:
“L'infermiere, dopo un turno all'ospedale di Gravedona, stava tornando a casa, nel sangue aveva massicce dosi di alcol (1,88 grammi per litro, quasi 4 volte quello consentito per legge) e tracce significative di cocaina. Non solo: viaggiava a 122,5 chilometri orari in un tratto dove vige il limite di 50 all'ora, e al momento del tragico schianto era in fase di sorpasso nonostante la linea continua” Serve altro? (ASAPS)

Martedì, 16 Luglio 2019
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK