A prescindere da come la si trascorre, a prescindere dal consumismo, dai
regali, dalle carte argentate e dal panettone con i canditi.
Perché il Natale è una festa interna a noi. E’la gioia
dei cuori nel vedere i bambini contenti, nel vedere gli anziani ancora
con noi nel calore di una casa allegra di sorrisi e densa di profumi,
come non sarà più per il resto dell’anno.
Ma il Natale è anche lavoro e preoccupazioni.
Per molti è una giornata diversa soltanto nel calendario, uguale
nell’impegno e nell’attenzione, perché il 25 dicembre
il mondo gioisce ma non si ferma. Sono tante le storie accadute il giorno
della nascita di nostro Signore, ed è più facile ricordarle
perché legate ad una data importante o ad una situazione che, per
natura, tendiamo ad avvicinare soltanto al calore della famiglia, alla
spensieratezza di un pranzo in compagnia e all’emozione di un pacco
da scartare. Ma, come dicevamo, in quel giorno lavora il medico, l’infermiere,
il soldato e, ovviamente, il poliziotto.
Perché le strade, il 25 dicembre, nonostante si inebrino di odori
di brodo e di arrosto, rimangono il posto dove lavora tanta gente, dove
passa la vita di una popolazione, dove, purtroppo, è facile piangere
come sorridere.
Ecco che, a tal proposito, vogliamo proporvi uno dei tanti episodi legati
alla ricorrenza del Santo Natale. Una situazione che fa riflettere e ci
concede un attimo di intimità diverso da quello che, abitualmente,
ci offre questa Festa.
La situazione riguarda persone che sono in viaggio per andare a trascorrere
le festività in compagnia dei genitori.
Ma la strada non conosce Natale o Capodanno, la strada è e rimane
un luogo dove il pericolo è in costante agguato, capace di colpire
e ferire in qualsiasi momento.
Gli operatori che vi lavorano si trovano in situazioni come quella che
andremo a raccontare, senza pensare se si vive una fredda e qualunque
giornata invernale, o un pomeriggio di Natale, che si vorrebbe legato
ai propri affetti.
Gli angeli della strada non conoscono pause e non conoscono feste. Il
loro compito è vigilare e loro vigilano, ignorando freddo e fatica,
pensando al Natale come ad una festa del cuore da far trascorrere nel
modo più tranquillo possibile a chi si mette in viaggio. Ecco quindi
la lettera di ringraziamento di un signore che, assieme alla moglie, ha
avuto modo di constatare di persona la professionalità degli uomini
della Stradale.
Sarebbe stato meglio fosse rimasto all’oscuro di questa grande professionalità
o, quantomeno, l’avesse percepita soltanto attraverso le tante manifestazioni
di affetto, i tanti ringraziamenti e i tanti articoli che parlano di questi
signori in divisa .
Noi riportiamo i fatti ed esprimiamo, oltre ai dovuti complimenti, l’augurio
che certe cose non si impongano all’attenzione soltanto perché
capitano in giornate particolari. Il lavoro è così tutti
i giorni, duro, pericoloso ed estenuante.
Adesso è Natale…auguri!
Spett.le
Compartimento di Polizia Stradale
NAPOLI
Nota di Merito
Il rispetto che porto nei confronti di tutti coloro ai quali è
istituzionalmente affidato il compito di garantire e tutelare l’ordine
pubblico e la sicurezza democratica di noi cittadini e nel caso di specie
degli Agenti di Polizia Stradale che tutti i giorni pattugliano le strade,
divenute, ormai, palcoscenici di morte, mi induce a formulare la presente
nota ai dirigenti responsabili degli uffici in indirizzo al fine di poter
segnalare il comportamento e lo spirito apprezzabile sia sotto il profilo
professionale che umano con il quale due dei vostri agenti in servizio
presso la Stazione di Benevento hanno eseguito in modo particolarmente
esemplare il proprio dovere e più precisamente l’Ispettore
Marciello ed il suo compagno, di cui purtroppo e con enorme dispiacere
non ricordo il nome, che il giorno di Natale 2002 hanno soccorso me e
mia moglie scampati miracolosamente dalle tragiche conseguenze di un incidente
stradale assai grave che in breve Vi descrivo.
Il giorno 25 dicembre 2002 sono partito in compagnia di mia moglie da
Roma diretto a Vallata, mio paese d’origine, per trascorrere il natale
con i miei genitori anziani.
Giunto nei pressi della città di Benevento, nel mentre percorrevo
il raccordo autostradale A/16, a pochi chilometri prima dell’imbocco
del casello autostradale e più precisamente a 1 km circa dall’uscita
di San Giorgio del Sannio, la sciagurata guida di un ignoto automobilista
che mi precedeva, il quale deviava la propria direzione di marcia spostandosi
ed invadendo improvvisamente la corsia di sinistra sulla quale viaggiavo,
mi costringeva ad effettuare un’altrettanto improvvisa e pericolosa
manovra, ossia una forte frenata e una brusca sterzata volta per istinto
ad evitare l’impatto con il predetto autoveicolo, alla quale conseguiva
la inevitabile perdita di aderenza e di controllo della mia auto che,
sbandando, urtava violentemente prima contro il guard-rail di sinistra,
e poi di rimbalzo contro il muro di cemento armato di destra, arrestandosi
completamente distrutta dopo aver percorso più di cento metri.
Redivivo insieme a mia moglie, nonostante le gravissime lesioni riportate,
grazie a Dio sicuramente minime rispetto a quelle che ne potevano derivare,
ho potuto, in questa tragica esperienza, verificare ed apprezzare la solidarietà
di tutte le persone che si sono fermate sul posto dell’incidente
per offrire soccorso. Ciò che con la presente, insieme a mia moglie,
mi interessa maggiormente segnalare ed evidenziare, è la tempestività,
la grande professionalità e l’enorme conforto manifestatoci
dai due predetti funzionari di polizia che dopo pochissimi minuti sono
sopraggiunti sul posto dandoci tutto l’aiuto e l’assistenza
necessaria. Preciso che l’incidente è avvenuto alle ore 14
del giorni di Natale e, vista l’ora, ero convinto di morire dissanguato,
avendo riportato, tra le tante, una grave ferita al capo.
Devo, inoltre, sottolineare che dopo alcune ore dall’incidente i
due Agenti ci hanno fatto visita all’ospedale Rummo, presso il quale
eravamo stati trasportati con due autoambulanze, e nel mentre io ero in
sala operatoria, si informavano attraverso il personale medico sulle mie
condizioni cliniche rassicurando e dando conforto a mia moglie alla quale
consegnavano le valigie e gli effetti personali che essendo rimasti nell’auto,
si erano preoccupati di raccogliere con la cura e la premura tipica solo
delle persone con le quali si ha la fortuna di avere un forte rapporto
di amicizia e che in casi del genere si adoperano per offrire tutto l’aiuto
di cui si ha bisogno.
In una borsetta di mia moglie vi era una somma di denaro, parte in assegni
e buona parte in contanti, di circa 10.000 euro, che avevamo portato con
noi per poter effettuare il versamento dell’IVA in scadenza proprio
in quei giorni. Nell’essenzialità del contesto brevemente
descritto, tale condotta, che rafforza la fiducia di tutti noi cittadini
verso le istituzioni, fa sicuramente onore ai due Agenti di Polizia Stradale
che hanno dimostrato, svolgendo egregiamente e con apprezzabile professionalità
il proprio dovere, grande rispetto e attaccamento al nobile ed importante
servizio che hanno scelto di svolgere con dedizione e sacrificio a favore
di tutti gli automobilisti.