Il
presidente delle Fs indica diverse ragioni per riallinearle dopo tre anni
di stop, ma ricorda. "E’ prerogativa del governo" |
RIMINI - Un adeguamento delle tariffe ferroviarie "si rende oggi
necessario". Lo dice il presidente e amministratore delegato delle
Ferrovie dello Stato Elio Catania, "soprattutto dopo tre anni in
cui il prezzo è rimasto invariato". E - è sempre Catania
a dirlo - "ci sono almeno quattro buone ragioni per un riallineamento
del prezzo del biglietto". "Le aumenteremo ma non a breve",
dice il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi.
Le "buone ragioni", ha spiegato il neo presidente delle Fs al Meeting riminese di Comunione e Liberazione, sono il miglioramento dell’offerta registrato negli ultimi anni, il tempo passato dall’ultimo ritocco, il fatto che le tariffe italiane siano pari alla metà della media europea e il prossimo avvento dell’alta velocità, con l’opportunità quindi di un adeguamento che eviti un successivo scalino troppo alto nelle tariffe. Un riallineamento risulta perciò necessario anche in considerazione del fatto che "se vogliamo entrare in una logica di impresa è inevitabile". Ma, ha ricordato Catania, rivedere il prezzo dei biglietti "è prerogativa del governo, e io come manager posso spiegare solo i motivi perché questo debba avvenire". In precedenza il neopresidente, a chi gli chiedeva se ci fosse già una esplicita richiesta al governo di modifica dei prezzi, aveva sottolineato che con l’esecutivo "c’è un dialogo continuo". E dal governo risponde Lunardi. "Catania - ha detto il ministro - ha espresso l’esigenza di avere un aumento delle tariffe ma non ha detto che saranno poi incrementate. E’ una decisione che spetta al Consiglio dei ministri. Di certo però prima o dopo vanno ritoccate, anche se non a breve dato il caro-petrolio e la delicata situazione economico-finanziaria". "E’ difficile prevedere i tempi di una simile decisione - ha aggiunto - che peraltro spetta al premier, ma aumentare le tariffe è sicuramente nella logica delle cose". |