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Notizie brevi 23/08/2004

Trodena (BZ) - la Polizia Stradale sequestra un autovelox abusivo: era stato piazzato senza la presenza della Polizia Municipale

Trodena (BZ), la Polizia Stradale sequestra un autovelox abusivo: era stato piazzato senza la presenza della Polizia Municipale

(ASAPS) BOLZANO — È probabilmente un episodio che farà discutere a lungo quello che vede coinvolto il comune di Trodena, nell’Alto Adige, dove la Polizia Stradale del distaccamento di Cavalese è intervenuta sequestrando un autovelox di cui — sembra — che nemmeno la polizia municipale del piccolo comune altoatesino sapesse niente, e che era stato sistemato da una ditta di noleggio di Desenzano sul Garda per conto dell’amministrazione comunale. La Polstrada era stata informata dell’anomala presenza di un rilevatore automatico della velocità sulla Statale 48 delle Dolomiti, da alcuni giorni. Molte telefonate da parte di cittadini che chiedevano spiegazioni e informazioni hanno indotto il comando del distaccamento di Cavalese a cercare di saperne di più e il personale che è entrato in azione non ha potuto far altro che sequestrare il sofisticato misuratore di velocità. Vediamo i fatti, per come ce li racconta la stampa locale. Sulla statale 48 l’autovelox era in funzione. Sembra. Già da parecchi giorni, noleggiato dall’amministrazione e attivo h24 sul tratto compreso tra le frazioni di San Lugano e Fontanefredde. All’arrivo degli agenti però l’apparato era in fase di manutenzione da parte di un uomo in borghese, dipendente della società specializzata in locazioni, che a detta degli stessi vertici aziendali non sarebbe nuova a sequestri effettuati dalle varie forze di polizia, anche se tutti gli apparati assicurati all’autorità giudiziaria sarebbero stati puntualmente restituiti. Questo perché — come nel caso di Trodena — si tratterebbe di test funzionali, propedeutici all’entrata in vigore dell’apparecchio sulla tratta. Nessuna multa sarebbe stata dunque, per ora, elevata in seguito agli accertamenti dell’autovelox privato, ma in attesa di queste certezze la polizia stradale di Cavalese ha proceduto al sequestro ex articolo 345 del regolamento d’esecuzione al Cds in relazione all’articolo 12 del Codice. Questo perché le apparecchiature tecniche per l’accertamento delle violazioni ai limiti di velocità devono essere gestite direttamente dagli organi di polizia stradale, compresa dunque la polizia locale, che espleta funzioni di questo tipo ma che non era presente al momento dell’arrivo della pattuglia. Le indagini dovranno stabilire se sia stata effettivamente effettuata attività d’accertamento già confluita in redazioni di verbali di contestazione, e in questo caso degli illeciti rispondererebbero il sindaco del comune, il legale rappresentante dell’azienda bresciana proprietaria dell’autovelox e il tecnico identificato dalla Specialità nei pressi del radar. Il primo cittadini avrebbe già confermato la tesi dell’utilizzo sperimentale senza accertamenti formali, ma a decidere, sembra, sarà il giudice. Il sindaco, il cui nome figura nell’informativa redatta dalla Stradale, si è detto amareggiato, affermando di cercare soltanto di rendere maggiormente vivibili e sicure le strade del comune. E noi ci auguriamo, davvero, che sia così. (ASAPS).
Lunedì, 23 Agosto 2004
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