di Ugo Terracciano*
Prelievo ematico per motivi clinici a seguito di incidente, non serve il consenso
E' bello guidare con 3 g/l di alcool nel sangue e poter fare le pulci al metodo con cui la polizia ha accertato l’ebbrezza. Capita anche questo – e nemmeno poco frequentemente – in un Paese che da culla del diritto occidentale si è trasformato oramai nella patria del diritto “bizantino”. Cosa ci volete fare: amiamo il dettaglio, anzi, il cavillo. Ed è per questo che, intorno all’accertamento dell’ebbrezza alla guida – al netto della scarsa probabilità di incappare nei controlli, con sempre meno pattuglie sulle strade ed etilometri resi inefficienti dalla rigorosa normativa sulla taratura – il contenzioso è diventato ipertrofico. Si ricorre spesso su ogni quisquiglia scalando tutti i tre gradi di giudizio fino in Cassazione. Pertanto, l’Alta Corte è costretta ad occuparsi di continuo di una così misera (in termini di diritto) questione, la quale si dovrebbe risolvere subito e senza appello semplicemente dando valore al certificato di risultanza delle analisi del sangue...
da il Centauro n. 222