da "La Repubblica.it" del 20 agosto 2004
Sbarcate negli States un anno fa, ma
supereranno il milione
Costano poco e possono arrivare a 100 chilometri orari
Piccolissime,
veloci e pericolose
le mini-moto terrorizzano gli Usa
Le autorità: sono
così basse che gli automobilisti non le vedono
di ALESSANDRA FERRARI
|
SFRECCIANO veloci come piccoli razzi. Le
pocket bike (anche dette mini-moto) sono diventate un vero "incubo" nelle
strade di tutti gli Stati Uniti, dalla East alla West Coast. Gli incidenti e
i feriti si moltiplicano e a New York un ragazzo di 19 anni è morto. Anche
se il loro uso sarebbe in teoria proibito su streets e avenue, le autorità
sono preoccupate perché nessuno rispetta le regole.
Lo sbarco delle mini-moto negli Stati Uniti risale più o meno a un anno fa.
Sono arrivate dall’altra parte dell’Oceano dopo anni di "onorato servizio"
sui circuiti professionali di Europa e Giappone. Per dirne una, il
supercampione Valentino Rossi ha cominciato la sua carriera proprio correndo
su una minimoto. Ma Valentino e le migliaia di ragazzini che hanno sempre
sfrecciato sulle minimoto, lo hanno fatto sulle piste, ben protetti da
caschi e ginocchiere.
Le minimoto usate in città sono invece un vero e proprio "pericolo
pubblico", secondo le autorità americane: innanzitutto sono molto basse (non
superano i 45 centimetri di altezza) e rischiano di essere schiacciate da
camion e automobili i cui conducenti non le vedono. Poi c’è la questione
velocità: una pocket bike normalmente raggiunge i 50 chilometri all’ora. Ma
bastano piccole e semplici modifiche (naturalmente illegali) per farle
andare almeno al doppio della velocità.
Così per le strade circolano dei piccoli proiettili oltretutto poco
visibili. E, come se non bastasse, c’è anche un problema di controlli: le
minimoto non sono regolarmente registrate e quindi non possono essere
identificate in alcun modo dalla polizia stradale.
|