Pattuglie con polizia italiana e svizzera, il primo multato è un lussemburghese
È un autotrasportatore lussemburghese il primo multato dai servizi di pattugliamento congiunti tra i gendarmi svizzeri e gli agenti della polstrada italiana.
Il camionista è stato fermato oggi e accompagnato nell’area di servizio di Coldrerio, dove è stato riscontrato che non aveva rispettato i tempi di guida e di riposo. Ha così rimediato una multa transfrontaliera. Il 18 settembre 2019 è destinato a diventare una data storica. A sei anni dalla firma dell’Accordo sulla cooperazione di polizia e doganale tra il Consiglio federale e il governo della Repubblica italiana (14 ottobre 2013) si è infatti aggiunto un altro tassello. L’autostrada, tra la barriera di Como Grandate e lo svincolo di Mendrisio, viene monitorata anche da particolari pattuglie, un’auto della polizia stradale lombarda (di Como o di Varese) e una del V reparto gendarmeria della polizia cantonale.
Le direttive erano state messe nero su bianco a fine gennaio a Roma, poi è seguita la formazione ad agosto e ora vi è la piena operatività. «Inizialmente – spiega Filippo Franchi, commissario capo dirigente della polizia stradale di Como – gli interventi prevedono due giornate al mese di controlli, con la copertura della fascia mattutina e del pomeriggio, ovvero quando vi è la maggiore quantità di traffico commerciale in circolazione».
Ai servizi congiunti verranno affidati, in particolare, compiti di controllo e prevenzione nell’ambito del traffico pesante, nonché interventi di primo soccorso in caso d’incidenti della circolazione stradale.
«La formazione del nostro personale è andata proprio nella direzione di comprendere le differenze normative e giuridiche tra i due Paesi – spiega il commissario capo – Vengono effettuati posti di controllo congiunti, poi la sanzione spetta per territorialità alla polizia svizzera o a quella italiana».