E' sconvolto il giovane ferrarese di 24 anni ricoverato ora in ospedale dopo l'incidente nella notte, avvenuto mentre lui era alla guida. Tre suoi amici, che viaggiavano a bordo di ritorno da una discoteca, sono morti. Il guidatore, uscito quasi illeso dallo scontro, adesso è indagato per omicidio stradale plurimo, visto che ai controlli dell'alcol test è risultato positivo con un tasso dell'1,30 sensibilmente superiore al limite imposto dalla legge. Il ragazzo ventiquattrenne, Giulio, Manuel e Miriam, suoi coetanei, residenti fra Ferrara e la vicina provincia di Rovigo, erano colleghi in un supermercato della città. Sul luogo di lavoro era nata un'amicizia e i quattro ragazzi erano usciti insieme per trascorrere la serata in una discoteca della zona. Mentre stavano tornando a casa, alle due e mezzo, la Mazda sulla quale viaggiavano è uscita di strada. Il ragazzo che era al volante, a Vigarano Mainarda, alle porte di Ferrara, in un rettilineo, forse anche a causa della velocità sostenuta e della strada leggermente bagnata, ha perso il controllo della macchina, che è sbandata, è finita fuori strada, poi si è schiantata contro un platano dal lato del passeggero. Che è morto sul colpo. Morti poco dopo, all'arrivo dei soccorsi, anche i due ragazzi che stavano dietro, nonostante la macchina sia distrutta solo nel lato anteriore destro.
Il guidatore non ha riportato gravi conseguenze, è ricoverato nel reparto di medicina d'urgenza dell'ospedale di Cona, ma a preoccupare è soprattutto il suo stato psicologico: al dolore della perdita di tre amici, dovrà infatti aggiungere un procedimento penale a suo carico e un senso di colpa con cui convivere. La procura di Ferrara, dopo i rilievi delle forze di polizia che hanno ricostruito la dinamica dell'incidente, ha autorizzato il trasporto delle salme all'istituto di Medicina legale e disposto l'autopsia, che darà ulteriori dettagli sulle circostanze della morte dei tre ragazzi.
Le vittime sono Giulio Nali, 28 anni, di Occhiobello (Rovigo), Manuel Signorini, 23 anni, di Salara (Rovigo), e Miriam Berselli, 21 anni di Ferrara. La morte dei tre ragazzi a Vigarano Mainarda rimarrà come uno degli episodi più gravi di un anno che potrebbe far segnare un'inversione di tendenza negli incidenti mortali che vedono coinvolti i giovani. Come fa rilevare l'osservatorio dell'Asaps, l'associazione amici e sostenitori della polizia stradale, dopo un leggero calo l'anno scorso, nel 2019 le vittime sembrano tornare a salire. La maggior parte degli incidenti che coinvolgono i giovani, spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, avvengono nelle "16 ore maledette", che vanno dalle 22 del venerdì sera alla 6 del giorno successivo e poi dalle 22 del sabato alle 6 della domenica mattina. Nella prevenzione delle cosiddette 'stragi del sabato sera' sono stati fatti innegabili passi avanti, ma Biserni invita a non abbassare la guardia. "Considerando le 16 ore maledette - dice - nel 2001 i morti sulle strade furono 917, mentre nel 2018 sono stati poco più di 300. Quest'anno però il dato potrebbe tornare a salire. Sta succedendo un fatto grave, ovvero è calata l'attenzione sul contrasto all'alcol per chi guida. Le campagne di sensibilizzazione sono diminuite, i giovani non sono informati sui rischi e c'è stata una crisi degli etilometri, molti dei quali nel 2017 e nel 2018 erano in revisione. Anche le pattuglie delle forze dell'ordine in strada, di notte, sono sempre meno".