Bologna, 22 ottobre 2019 - Sedici ore maledette, come le chiama Giordano Biserni, presidente dell’Asaps. Sono le notti del weekend, dalle 22 del venerdì alle 6 di domenica. Le notti delle stragi. Numeri come macigni: nei primi tre fine settimana di ottobre sulle strade si sono contati 24 morti e 46 feriti in 27 incidenti gravi, “con il coinvolgimento di giovani e con conducenti sotto i 40 anni”. L’Asaps, associazione storicamente impegnata nelle campagne di sicurezza stradale, è stata costretta a riaprire un file che pareva superato, l’osservatorio delle stragi del fine settimana. Ci eravamo illusi di esserci lasciati quel periodo buio alle spalle. Invece l’incubo è tornato e non dà tregua. Il picco negativo tra il 12 e il 13 ottobre, quando si sono registrati 11 vittime e altrettanti feriti; 8 morti e 23 feriti nel primo weekend, 5 morti e 12 feriti nel terzo. Nella mappa degli incidenti, torna un dato sempre più frequente: un protagonismo, in negativo, del sud, che si aggiudica purtroppo 11 incidenti su 27, tutti plurimortali. Nell'analisi di Biserni, questa nuova impennata si deve contrastare con alcuni elementi chiari: più pattuglie e più etilometri in circolazione. Invece oggi i controlli si sono allentati, denuncia il presidente dell'Asaps, soprattutto su statali e provinciali. Altro elemento negativo, "l'ormai assoluta latitanza di campagne contro l'abuso di alcol e droghe alla guida". Un quadro già critico. Il colpo di grazia lo ha dato "l'uso ormai indiscriminato dei cellulari".
La denuncia dell’ASAPS sulla nuova impennata delle stragi delle notti del fine settimana riconquista l’attenzione della stampa.