Belgio, è allarme sicurezza stradale. Vittime in vertiginoso aumento nel primo semestre del 2019: a farne le spese motociclisti (+91%), ciclisti (+20%) e automobilisti (+23%), quasi sempre giovani
Ogni fine settimana ha un bilancio tragico
(ASAPS) BRUXELLES, 08.11.2019 – Erano 7 anni che il Belgio migliorava la propria sicurezza stradale, ma il primo semestre 2019 ha interrotto la serie di successi, tornando ai livelli del 2016. Lo dice il rapporto semestrale del barometro della sicurezza stradale dell’istituto VIAS.
Le cose vanno peggio in Vallonia, una delle tre regioni che costituiscono il sistema federale del Belgio: qui, infatti, la sinistrosità ha fatto un balzo indietro di ben 6 anni. È così scattato l’allarme e il governo ha convocato, in seduta permanente, gli “Stati generali della sicurezza stradale”, che cercheranno di fare il punto della situazione con il risultato complessivo dell’anno in corso per porre così le basi delle soluzioni da approntare nel corso del 2020. Oltre alle utenze deboli preoccupa anche la tipologia dei sinistri che, se da un lato diminuiscono nel numero complessivo, vedono aumentare la mortalità assoluta. In pratica, gli incidenti sono sempre più gravi, spesso plurimortali: e infatti, il numero di vittime è salito del 27% (306 vittime contro 241), mentre il numero dei feriti scende leggermente, da 23.524 del primo semestre 2018 à 22.756 del 2019 (-3%), come del resto il numero complessivo di eventi con lesioni/morte, dai 18.676 del 2018 ai 18.116 del 2019 (ancora -3%). Senza entrare nel merito dei risultati regionali, tutte le categorie di utenti vedono crescere il proprio tributo di sangue: il numero di motociclisti uccisi è passato da 23 a 44 vittime (+91%), mentre per quanto riguarda i ciclisti da 40 a 48 (+20%) e i conducenti e occupanti di veicoli da 113 a 139 (+23,1%).
Analizzando i dati, il momento più tragico della sinistrosità si ripete ogni fine settimana (complessivamente si registrano da 24 a 50 morti nelle ore notturne e da 46 a 70 vittime in quelle diurne) e, dato che preoccupa molto, a farne le spese sono soprattutto i giovani i quali, per la prima volta dal 2015, tornano ad aumentare di numero: dai 26 dello scorso anno a 40 (+54%).
“Dietro queste figure si nascondono ogni volta vere tragedie umane – ha spiegato il ministro della mobilità François Bellot – ed ecco perché non possiamo reagire pigramente; è necessaria una reazione energica. In attesa delle conclusione degli Stati Generali della sicurezza stradale per il 2020, lavoro finalizzato all’analisi compiuta delle ragioni di questa tendenza negativa e soprattutto per formulare raccomandazioni per fermarla, è importante continuare i nostri sforzi in materia di formazione e consapevolezza e ridefinizione delle priorità per l'intensificazione dei controlli stradali”. (ASAPS)