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Notizie brevi 15/11/2019

Uccisa da un camion pirata: associazione sarà parte civile

Iniziato il processo per la morte di Sara Scimmi, avvenuta il 9 settembre 2017 Mirko Morelli è accusato di aver travolto la 19enne e di essersi dato alla fuga

CASTELFIORENTINO. L’Asaps, l’Associazione sostenitori ed amici della Polizia stradale, da vent’anni simbolo dell’impegno a favore della sicurezza sulle strade, sarà parte civile nel processo per la morte di Sara Scimmi, la ragazza di 19 anni travolta e uccisa da un camion pirata nella zona industriale di Malacoda, a Castelfiorentino, il 9 settembre 2017. Ieri mattina, davanti al tribunale di Firenze, si è aperto il dibattimento. Sul banco degli imputati, accusato di omicidio stradale aggravato dalla fuga, un camionista di Santa Maria a Monte, Mirko Morelli, 49 anni.

La prima udienza è stata dedicata all’ammissione delle prove e della lista dei testimoni di pubblica accusa e difesa. I familiari della vittima non si sono costituiti parti civili, ma in aula era presente il legale dell’Asaps che ha avanzato in tal senso la richiesta a nome dell’associazione. Richiesta che i giudici hanno accolto. Sono state poi fissate le date delle prossime udienze: i testimoni dell’accusa inizieranno a sfilare davanti al collegio l’11 febbraio.

Morelli – difeso dalle avvocate Elisabetta Maccanti e Cristina Bibolotti – è accusato di aver travolto la giovane e di essersi allontanato. Di qui la contestazione di omicidio stradale aggravato. Secondo la difesa, invece, il camionista non si sarebbe accorto di quel corpo che si trovava già sulla carreggiata della Strada regionale 429. Stando alla procura, rappresentata dal pm Alessandra Falcone, a ad incastrare Morelli sarebbero le immagini girate dalle telecamere di una stazione di servizio a circa 500 metri dal luogo dell’investimento. Il camionista si sarebbe trovato davanti Sara ma non avrebbe fatto in tempo a evitarla perché viaggiava a una velocità di 74 chilometri orari in un tratto in cui il limite era di 70. Secondo il pm Morelli vide la ragazza quando era a 30 metri da lei, cercò di frenare, per circa quattro secondi, e poi la travolse, uccidendola sul colpo. Proseguendo la sua corsa. L’orario dell’investimento è stato fissato dagli investigatori alle 3,24. Pochi minuti prima, Sara si era allontanata dal parcheggio della discoteca Kaleido, dove aveva passato la serata.

La famiglia ha sempre cercato di far riaprire il caso, perché secondo loro Sara fu lasciata lì sulla strada (priva di sensi e già per terra) da qualcuno, forse dopo una lite. Un’ipotesi, quella dell’omicidio volontario da parte di ignoti, definitivamente archiviata un paio di settimane fa dal gip Anna Liguori, che ha ritenuto “inverosimile” la ricostruzione sostenuta dai legali della famiglia della ragazza. Non escludendo tuttavia che Sara possa essere stata urtata da un altro veicolo, che l’avrebbe fatta cadere a terra prima di essere investita dal camion.

Massimo Donati
da iltirreno.gelocal.it

 


“L’ASAPS, l’Associazione sostenitori ed amici della Polizia stradale, da vent’anni simbolo dell’impegno a favore della sicurezza sulle strade, sarà parte civile nel processo per la morte di Sara Scimmi, la ragazza di 19 anni travolta e uccisa da un camion pirata.”

Venerdì, 15 Novembre 2019
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