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Notizie brevi 09/08/2004

CRONACHE - Il sondaggio: il 4% va veloce per piacere agli amici "Corriamo anche dopo aver bevuto" Il 15% dei ventenni ignora i pericoli. Il 10% dei neopatentati accetta di rischiare la vita superando i limiti

da "Il Corriere della Sera .it"

CRONACHE
Il sondaggio: il 4% va veloce per piacere agli amici

"Corriamo anche dopo aver bevuto"
Il 15% dei ventenni ignora i pericoli. Il 10% dei neopatentati accetta di rischiare la vita superando i limiti

MILANO - I giovani si sa, sono le vittime principali degli incidenti del sabato sera.
Tragedie dovute, nella gran parte dei casi, alla stanchezza, all‚effetto di alcol e altro, talvolta all‚imperizia nella guida.
E alla voglia di correre, all‚ebbrezza che dà la velocità, di notte, con gli amici che ti incitano.

 

I quali, spesso, più vai veloce con la macchina, più ti ammirano. Sono sensazioni che molti hanno provato. E che gli appartenenti alle generazioni immediatamente successive all‚ottenimento della patente sembrano "sentire" più dei loro fratelli maggiori o dei loro genitori.
E‚ quello che emerge anche da un sondaggio condotto di recente su di un campione rappresentativo di 18-24enni, le cui opinioni sono state successivamente confrontate con quelle espresse da un campione della popolazione dai 24 anni in su. Tutte le risposte confermano il fascino esercitato sui giovani - assai più che sugli adulti - dal correre rischi in automobile. Ovviamente, all‚idea che "per provare l‚ebbrezza della velocità in macchina qualche volta vale la pena anche di rischiare di farsi male" la maggioranza assoluta - in tutte le classi di età - risponde negativamente. Ma tra i 20 e i 22 anni si dichiara d‚accordo con questa affermazione addirittura quasi un giovane su sei. E la percentuale si accresce al diminuire del titolo di studio e del ceto sociale di appartenenza. Segno, forse, del fatto che i giovani più emarginati socialmente cercano nella velocità e nel pericolo "soddisfazioni" più difficili da raggiungere altrove. Più esigua è, naturalmente, la percentuale di chi si dichiara d‚accordo con l‚idea che "anche se c‚è il rischio di morire qualche volta mi piace lasciarmi andare a correre un po‚ in macchina". La morte spaventa sempre, tanto che l‚opinione è condivisa solo dal 4% della popolazione. Ma, anche in questo caso, i più giovani appaiono più affascinati dal rischio gratuito. Tra i 18enni la quota di "d‚accordo" è più del doppio che nel resto della popolazione. Da giovani, forse anche per il fatto di avere tutta la vita davanti a sé, ci si sente spesso in grado di poter compiere qualunque impresa.
Per questo, sempre il 15% dei 20-22enni afferma tranquillamente che "io riesco a guidare benissimo anche se ho bevuto un po‚". A spingere al rischio e alla velocità c‚è poi anche il fattore sociale, perché: "se corro, gli amici (e le ragazze) mi apprezzano di più". Si tratta, ancora una volta, di un‚opinione un po‚ più diffusa tra i giovani. Ma presente spesso, sebbene sotto altra forma ("quando si è in compagnia a volte è divertente proprio andare veloci anche se si rischia un po‚"), anche nelle generazioni più mature. Insomma, la velocità e il rischio sono percepite dai giovani - più che da altre classi di età - come sensazioni e piaceri "forti", di fronte a cui gli avvisi e le frasi, spesso agghiaccianti, proposte sui cartelli luminosi sulle autostrade per invitare alla prudenza, sembrano contare assai poco. Di qui l‚urgenza di studiare altri strumenti e altri contenuti comunicativi davvero efficaci e "coinvolgenti" per le nuove generazioni.

 

di Renato Mannheimer

Lunedì, 09 Agosto 2004
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