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MILANO
- I giovani si sa, sono le vittime principali degli incidenti
del sabato sera. Tragedie dovute, nella gran parte dei casi, alla
stanchezza, all‚effetto di alcol e altro, talvolta all‚imperizia
nella guida. E alla voglia di correre, all‚ebbrezza che dà
la velocità, di notte, con gli amici che ti incitano.
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I
quali, spesso, più vai veloce con la macchina, più
ti ammirano. Sono sensazioni che molti hanno provato. E
che gli appartenenti alle generazioni immediatamente successive
all‚ottenimento della patente sembrano "sentire"
più dei loro fratelli maggiori o dei loro genitori.
E‚ quello che emerge anche da un sondaggio condotto di recente
su di un campione rappresentativo di 18-24enni, le cui opinioni
sono state successivamente confrontate con quelle espresse da
un campione della popolazione dai 24 anni in su. Tutte le risposte
confermano il fascino esercitato sui giovani - assai più
che sugli adulti - dal correre rischi in automobile. Ovviamente,
all‚idea che "per provare l‚ebbrezza della velocità
in macchina qualche volta vale la pena anche di rischiare di farsi
male" la maggioranza assoluta - in tutte le classi di età
- risponde negativamente. Ma tra i 20 e i 22 anni si dichiara
d‚accordo con questa affermazione addirittura quasi un giovane
su sei. E la percentuale si accresce al diminuire del titolo di
studio e del ceto sociale di appartenenza. Segno, forse, del fatto
che i giovani più emarginati socialmente cercano nella
velocità e nel pericolo "soddisfazioni" più
difficili da raggiungere altrove. Più esigua è,
naturalmente, la percentuale di chi si dichiara d‚accordo
con l‚idea che "anche se c‚è il rischio
di morire qualche volta mi piace lasciarmi andare a correre un
po‚ in macchina". La morte spaventa sempre, tanto che
l‚opinione è condivisa solo dal 4% della popolazione.
Ma, anche in questo caso, i più giovani appaiono più
affascinati dal rischio gratuito. Tra i 18enni la quota di "d‚accordo"
è più del doppio che nel resto della popolazione.
Da giovani, forse anche per il fatto di avere tutta la vita davanti
a sé, ci si sente spesso in grado di poter compiere qualunque
impresa.
Per questo, sempre il 15% dei 20-22enni afferma tranquillamente
che "io riesco a guidare benissimo anche se ho bevuto un
po‚". A spingere al rischio e alla velocità c‚è
poi anche il fattore sociale, perché: "se corro, gli
amici (e le ragazze) mi apprezzano di più". Si tratta,
ancora una volta, di un‚opinione un po‚ più diffusa
tra i giovani. Ma presente spesso, sebbene sotto altra forma ("quando
si è in compagnia a volte è divertente proprio andare
veloci anche se si rischia un po‚"), anche nelle generazioni
più mature. Insomma, la velocità e il rischio sono
percepite dai giovani - più che da altre classi di età
- come sensazioni e piaceri "forti", di fronte a cui
gli avvisi e le frasi, spesso agghiaccianti, proposte sui cartelli
luminosi sulle autostrade per invitare alla prudenza, sembrano
contare assai poco. Di qui l‚urgenza di studiare altri strumenti
e altri contenuti comunicativi davvero efficaci e "coinvolgenti"
per le nuove generazioni.
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