ROMA -
Il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera all’ampliamento
dello Sportello telematico dell’automobilista (Sta): all’ordine del
giorno della seduta c’è uno schema di Dpr che prevede l’applicazione
della nuova procedura semplificata di immatricolazione anche ai veicoli
d’importazione parallela provenienti da Paesi Ue. Lo Sta, che è
stato avviato in modo completo proprio l’altro ieri, attualmente non
riguarda i veicoli da noleggio e, appunto, quelli "paralleli"
(si veda "Il Sole-24 Ore" di ieri). L’integrazione, che modificherà
il Dpr 358/00 istitutivo dello Sta, era stata sollecitata dall’Unione
europea per eliminare presunte disparità di trattamento che potrebbero
influire sugli scambi comunitari. Ma in realtà non sarà
applicabile da subito e non avrà effetti decisivi nemmeno a regime.
Ecco perché.
La bozza di Dpr che sarà presentata in Consiglio (a cura della
Presidenza e dei ministeri della Funzione pubblica e delle Politiche
comunitarie) subordina l’estensione dello Sta ai veicoli importati parallelamente
da Stati comunitari all’emanazione di un decreto ministeriale delle
Infrastrutture e dell’Economia, che disciplini gli aspetti fiscali dell’operazione.
Va infatti ricordato che, per nazionalizzare un veicolo, occorre produrre
una serie di documenti, tra i quali la dichiarazione di avvenuto assolvimento
degli obblighi Iva. Questa, peraltro, è al centro di meccanismi
di evasione; sui quali soprattutto negli ultimi mesi stanno indagando
alcune Procure. Occorre quindi una disciplina completa e ponderata.
Anche a regime, comunque, appare scontato che lo Sta non potrà
funzionare come per gli altri veicoli provenienti da reti commerciali
nazionali. Infatti, esso prevede che l’immatricolazione avvenga in una
sede del Dtt, del Pra o in un’agenzia di pratiche auto abilitata, senza
particolari controlli. Ma i documenti che accompagnano un veicolo d’importazione
(anche quelli tecnici e non fiscali) necessitano comunque di una valutazione
degli esperti del Dtt, come si fa attualmente. È quindi probabile
che il Dpr in discussione oggi preveda un passaggio preliminare al Dtt,
prima del rilascio di targhe e documenti italiani presso qualsiasi punto
abilitato Sta.
di Romeo
Gabellini