ROMA -
Primo esodo d‚agosto: 61 morti. Una carneficina. Dieci in più
rispetto allo stesso fine settimana del 2003. L‚effetto „patente
a punti‰ sembra essersi già esaurito. C‚era chi cantava
già vittoria. Dicevano: il nuovo codice della strada sta riconducendo
tutti alla ragione, ci saranno sempre meno incidenti mortali. E‚
stato un effetto breve. Eccessi di velocità e abuso di alcolici
alla base della nuova impennata di sinistri mortali su strade e autostrade.
Nel primo fine settimana di luglio sono stati 60 i deceduti, venti in
meno nel secondo, 65 nel terzo e ancora sessantuno nell’ultimo: la strage
non accenna a fermarsi. "Il pericolo corre sempre più
sulle due ruote", come precisa il presidente dell‚Asaps (Associazione
amici polizia stradale), Giordano Biserni. Un’ecatombe che non risparmia
giovani, famiglie intere e lavoratori. Sempre più morti che continuano
ad ingrossare un elenco che non ha pari in Europa e che neanche, appunto,
l’introduzione del nuovo codice della strada e della patente a punti
sembrano riuscire a ridurre.
"Il nodo è sempre lo stesso - affermano i vertici della
Polizia Stradale - Troppa velocità ed abuso di alcolici. Basti
pensare che in questo fine settimana abbiamo creato 3 presidi notturni
(Romagna, Litorale romano, Versilia), nei luoghi più bersagliati
dalle stragi del sabato sera, e abbiamo ritirato 372 patenti su 1300
controlli effettuati, circa il 25 per cento. Di queste, ben 272 per
guida in stato di ebbrezza".
I dati di polizia e carabinieri, del resto, relativi all’ultimo week
end, parlano chiaro: dei 61 morti, sedici sono ragazzi con meno di 20
anni. Gli incidenti mortali sono stati 52 (più 4 rispetto all‚anno
scorso), oltre la metà avvenuti in piena notte, quando in teoria
dovrebbero esserci meno pericoli. Ben 1518 gli incidenti globali, più
o meno gli stessi del 2003. E tutto questo nonostante l’impegno complessivo
di 31.384 pattuglie, le 26.769 infrazioni rilevate, le 6600 foto scattate
dagli autovelox per ecceso di velocità, i 38.442 punti patente
decurtati, i 1029 libretti di circolazione e le 1.505 (777 per stato
di ebbrezza) patenti ritirate. C‚è solo un dato positivo,
quello annuale: 857 morti in meno dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004,
primo anno di vita della patente a punti, rispetto al periodo compreso
tra il 1 luglio 2002 e il 30 giugno 2004. "Un dato positivo che
andando avanti di questo passo diventerà ben presto negativo
- precisano sempre dalla Stradale - Anche se si sta facendo ogni sforzo
possibile per mettere in campo sempre più controlli. Ma finché
la velocità continua ad essere elevata e le distanze di sicurezza
minime, c’è ben poco da fare".
I controlli, però, danno i loro esiti: "Si tratta - spiegano
gli esperti della Stradale - di operazioni mirate e specifiche. Soltanto
nell’ultimo fine settimana, per fare un esempio, i controlli davanti
alle discoteche sono aumentati, con oltre 100 pattuglie impegnate. Circa
1600 le pattuglie impegnate giornalmente su tutto il territorio nazionale".
L’impegno, insomma, "non è certo mancato". Dalla Margherita,
però, arriva un attacco al Governo, accusato di fare "proclami"
e nulla più. "Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi
week end - dice il presidente della Margherita, Pierluigi Castagnetti
- ci inducono a rinnovare la richiesta già fatta: serve un piano
straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade".
Un piano che dovrebbe concretizzarsi innanzitutto in maggiori controlli
da parte di polizia e carabinieri. "È ormai evidente - aggiunge
Castagnetti - che l’effetto dovuto all’introduzione della patente a
punti è destinato a svuotarsi in assenza di controlli adeguati
e di un’azione diffusa e coordinata".
di MARIO
MENGHETTI