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Comunicati stampa 29/12/2019

Gaia e Camilla: l’Asaps si costituirà al processo per affiancare l'accusa e familiari delle ragazze

L’ASAPS (Associazione Sostenitori Amici della Polizia Stradale) ha dato mandato ai Suoi legali, gli avvocati Augusto Baldassari di Forlì e Simone Rusticelli di Roma, di costituirsi parte civile, a fianco dell’accusa e dei familiari, nel procedimento per omicidio stradale plurimo delle due ragazze, Gaia e Camilla, morte nel tragico sinistro – la cui esatta dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti – avvenuto l’altra notte in corso Francia a Roma.

L’associazione, che da trent’anni si occupa di sicurezza stradale e monitora costantemente attraverso 16 osservatori (i cui dati sono spesso ripresi dai media nazionali) i problemi della mobilità sulle strade italiane, dopo aver fatto pressione sul parlamento affinché approvasse la nuova legge sull’omicidio stradale ha deciso poi di promuoverne l’applicazione nei tribunali, schierandosi al fianco dei familiari delle vittime.
La legittimazione dell’ASAPS a stare in giudizio è stata, negli ultimi tre anni, riconosciuta da diversi tribunali italiani (Padova, Piacenza, Pavia, Brescia, Rimini, Frosinone, Udine, Firenze, Lucca) e per ben quattro volte dallo stesso Tribunale di Roma.

Non entriamo nel merito della dinamica, per ora” dice Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS “ma, come facciamo oramai sistematicamente nei casi di incidente mortale in cui ricorre l’aggravante dell’uso di alcool alla guida (come anche della droga e delle omissioni di soccorso), incarichiamo gli avvocati della rete legale costituita attorno alla nostra Fondazione di rappresentare le nostre istanze in giudizio dando così concretezza alle nostre battaglie e al nostro impegno sociale”.

Del resto, l’impegno dell’ASAPS in questi ultimi mesi si è particolarmente concentrato sulle cosiddette “stragi del sabato sera”. Proprio pochi giorni fa l’Associazione aveva divulgato i preoccupanti dati del proprio osservatorio: 79 gli incidenti gravi avvenuti nelle ore notturne dei fine settimana, venerdì e sabato, di ottobre e novembre (35 al nord, 20 al centro e 24 al sud), con almeno un conducente 'under 40', in cui sono morti 50 giovani e 166 sono rimasti gravemente feriti, "Nel 2001 - ricorda il presidente Giordano Biserni - morirono 917 persone, in gran parte giovani e giovanissimi. Dopo una serie di interventi efficaci (patente a punti, distribuzione etilometri, campagne informative, leggi severe) si arrivò nel 2015 a poco più di 300 vittime, sempre tante ma in calo del 65%. Roba da andarne fieri per noi che siamo nati nel '91, quando proprio le stragi del fine settimana furono lo start che diede vita all'ASAPS. Poi dal 2018 abbiamo ricominciato a vedere il ripetersi degli incidenti delle notti del fine settimana". L'ASAPS pone anche il dito sull'allentamento dei controlli, "con la carestia segnalata più volte degli etilometri, solo ora in lenta ripresa, e qui va riconosciuto lo sforzo fatto dal Ministero dei Trasporti con più banchi di prova per la revisione annuale e disponibilità di maggior personale dedicato a queste attività". Ed ancora, "la carenza sempre più pronunciata di pattuglie soprattutto su strade statali e provinciali, quelle con il più elevato tasso di mortalità, l'ormai assoluta latitanza di campagne contro l'abuso di alcol e l'uso di droghe alla guida, l'uso indiscriminato dei cellulari alla guida sia in fonia e ancor più in messaggistica e navigazione web". A dimostrazione, commenta Biserni, "che appena si abbassa la guardia i fenomeni tragici sulle strade tornano a riproporsi drammaticamente".
 

Forlì, lì 29 dicembre 2019

 


 

 




Come l’ASAPS fa sempre nei casi di Omicidio stradale in cui emerge l’abuso di alcolici e/o stupefacenti. 


Domenica, 29 Dicembre 2019
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