di Lorenzo Borselli*
Appunti di proditoria violenza: inizia il viaggio dell’ASAPS attorno alla sicurezza
operativa e sociale, in cerca di una risposta da parte dello Stato
“Piano, le dico: cosa mi viene a dire?
Atto proditorio è ferire uno con la spada, per di dietro,
o dargli una schioppettata nella schiena…”
Don Rodrigo ne “I Promessi Sposi”, capitolo 5
(Alessandro Manzoni)
(ASAPS) – “Proditòrio” agg. [dal latino tardo proditorius, derivazione di prodĭtor -oris «traditore»]. – Da traditore; fatto, commesso a tradimento: agguato, ferimento p.; aggressione p.; atto p. è ferire uno con la spada, per di dietro (Manzoni). Avv. proditoriaménte, a tradimento, con l’inganno: lo colpirono proditoriamente alle spalle; fu ucciso proditoriamente.
C’è scritto così, sul vocabolario Treccani. Siamo andati a dare un’occhiata dopo aver letto alcune delle motivazioni delle più alte onorificenze concesse, alla memoria, ai caduti delle varie forze di polizia.
Potremmo usare anche parole diverse, ma ci fermiamo al “proditorio”, perché la radice del termine e la sua inequivocabile etimologia ci consegnano il senso semantico più azzeccato: traditore.
E per un traditore che uccide, c’è un tradito che muore. Raccontiamo brevemente tre storie di proditoria violenza...
da il Centauro n. 225
Una analisi da addetto ai lavori (con la divisa) sulla proditoria violenza di Lorenzo Borselli da il Centauro n.225
“Proditòrio” agg. [dal latino tardo proditorius, derivazione di prodĭtor -oris «traditore»]. – Da traditore; fatto, commesso a tradimento:
agguato, ferimento p.; aggressione p.; atto p. è ferire uno con la spada, per di dietro
(Manzoni). Avv. proditoriaménte, a tradimento, con l’inganno: lo colpirono proditoriamente alle spalle; fu ucciso proditoriamente.
C’è scritto così, sul vocabolario Treccani. Ci siamo andati a dare un’occhiata dopo aver letto alcune delle motivazioni delle più alte onorificenze concesse, alla memoria, ai caduti delle varie forze di polizia.