Una
delle vigilesse "rilevatore umano di smog"
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MILANO - Vigili cavie umane per testare l’inquinamento negli incroci
più trafficati di Milano.
In dieci, uno per ognuna delle
dieci zone di Milano, ieri sono scesi in strada equipaggiati come
strani Ghost Busters, con ampolle e rilevatori spirometrici per
misurare i livelli di smog presenti nell’aria, veleni che i vigili
urbani milanesi respirano ogni giorno a pieni polmoni.
Grazia, 24 anni, è l’agente della polizia municiplae che
dalle 7.30 del mattino ha presidiato l’inizio di viale Forlanini,
una delle porte d’accesso alla città, uno degli incroci
dove gli ingorghi sono all’ordine del giorno in tutte le stagioni
dell’anno.
Indossa due rilevatori con tubi trasparenti e filtri
dell’aria che ronzano all’impazzata, uno appoggiato sul ventre,
uno sulla schiena. A tracolla, come fosse una bandoliera, un’altra
cintura con quattro diversi piccoli contenitori metallici, con
speciali filtri e chiusura a bullone.
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