MINI-RIFORMA DEL CODICE DELLA STRADA: FALSA PARTENZA
di Giordano Biserni*
Qualcuno lo aveva preannunciato. Altri speravano che arrivasse il via libera. Ma la Ragioneria Generale dello Stato ha nuovamente bloccato la riforma del Codice della Strada. E' capitato già in almeno altre due occasioni. Clamorosa quella della precedente legislatura, quando il disegno di legge delega fu approvato in pochi mesi alla Camera (era ottobre 2013, oltre sei anni fa) ma non vide mai l'Aula di Palazzo Madama, proprio per la mancanza di copertura finanziaria per le norme in esame. Ora ci risiamo.
Non ci sono fondi per gli scuolabus che dovrebbero avere le cinture di sicurezza, e neppure per garantire gratuiti transiti sulle autostrade per i veicoli delle organizzazioni del terzo settore, viene messa in discussione anche l'istituzione delle "zone scolastiche" con limiti di 30 km/h e zone a traffico limitato che non darebbero certezza sui proventi delle sanzioni che ne deriverebbero. Stop alle moto e scooter di cilindrata sotto gli attuali 150 cc, e alle esenzioni dal bollo per le auto storiche e ad altri articoli del pur breve testo (solo 10 articoli).
Da esperti e tecnici però ci poniamo qualche piccola domanda. Ma possibile che in sede di bilancio dello Stato relativo all'anno 2020, non ci sia posti un interrogativo, per esempio come e dove trovare subito le risorse per le coperture minime da individuare e riservare alla riforma del Codice della Strada, se vi era grande premura nell'approvare questo disegno di legge? Leggendo il bilancio 2020, ci sono centinaia di microstanziamenti con emendamenti-mance che sono stati approvati, per un singolo territorio piuttosto che di una singola associazione o per iniziative di cui a livello nazionale non parlerà mai nessuno.
Parleranno invece i dati dei nostri osservatori sempre particolarmente "duri" con i numeri elaborati dai referenti sul territorio, parleranno le storie di ordinaria insicurezza stradale, parleranno le tragedie di famiglie che piangono un parente, parleranno le sentenze sull'omicidio stradale che stanno dimostrando i tanti punti deboli della Legge nr. 41/2016, parleranno i dati che stiamo raccogliendo con un nuovo osservatorio sui pedoni morti nel solo mese di gennaio 2020. Si parla di un differimento dell'esame del disegno di legge di una settimana da parte dell'aula di Montecitorio. Vedremo ma, diciamolo subito, il tempo è finito. Vogliamo capirlo una volta per tutte?
*Presidente ASAPS
Ecco qua. La Ragioneria Generale dello Stato ha nuovamente bloccato la riforma del Codice della Strada, perché? Leggere il nostro commento. (ASAPS)