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di Paolo Carretta*
Alfisti e Falconisti della Guardia di Finanza,
l’altra Stradale di un tempo che fu

...“Non ha giovato ai contrabbandieri, neppure il ricorso a mezzi sleali di competizione quale la seminagione di chiodi lungo il percorso: il motore, non più da 1100 ma da 1900 dei finanzieri ha sempre finito con l’avere la meglio”. Così recitava nel 1953 “il Finanziere”, traendo spunto da un episodio di cronaca, e preannunciando, a seguito dell’entrata in servizio delle Alfa 1900 del Corpo, “sulle strade italiane, gare automobilistiche, tra finanzieri e contrabbandieri di tabacchi lavorati esteri (violatori del fisco - testuale), tali da strappare il pubblico all’autodromo di Monza”.


Oggi una tale comunicazione sarebbe considerata “politically incorrect”, ma a quel tempo certi messaggi erano assai graditi al pubblico, che apprezzava in sommo grado l’abilità fisica e la destrezza nella guida da parte dei tutori dell’ordine, finalmente in grado di lottare, almeno alla pari, contro una criminalità “all’americana”, dotata di mezzi performanti e con pochi scrupoli. La sicurezza era peraltro rimessa, soprattutto, all’abilità nella guida da parte degli “...uomini in grigioverde che gettano il cuore oltre i motori”...

>Leggi l'articolo

da il Centauro. n. 225


Un tuffo nel passato sul versante del controllo sulle strade della Guardia di Finanza in un interessante articolo di Paolo Carretta Colonnello della GdF. Da il Centauro n. 225. (ASAPS)


 

Giovedì, 30 Gennaio 2020
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