Il cosiddetto Piano di razionalizzazione della Polizia Stradale prevede misure ad avviso dell’ASAPS “poco razionali” come la chiusura di numerosi reparti sulle strade statali.
Le più pericolose in assoluto
L’organico della Stradale previsto dal D.M. del 1989 è 13.354 unità. Langue da circa 15 anni e ora è di 10.693 unità, quindi ne mancano 2.661! -20%. Per altro la media dell’età del personale attuale sfiora i 47/48 anni e in diversi reparti supera i 50 anni.
La “Razionalizzazione”programmata dal Ministero dell’Interno prevede un graduale incremento del personale per arrivare a un organico di 12.986 che comunque rimangono sempre 368 operatori in meno. Ma mentre il ripianamento sarà effettuato “gradualmente”, forse molto meno gradualmente scatteranno le chiusure di altri Distaccamenti. Dal documento diffuso si apprende che è programmata la soppressione di diversi Distaccamenti come Casalecchio, Lugo, Rocca S.C. in Emilia Romagna, Ceva, Borgomanero, Domodossola in Piemonte, Finale Ligure e Sanremo in Liguria, Fonni in Sardegna, Ruvo di Puglia e Spinazzola in Puglia per l’istituzione della nuova Sezione di BAT (Barletta, Andria, Trani). Tutti posizionati sulle strade extraurbane, statali e provinciali, quelle col maggior numero di incidenti mortali.
In sostanza alla fine della “razionalizzazione” i Distaccamenti però passano da 166 a 142 e sono ben 24 in meno. Forse perché diversi li hanno già chiusi.
Per altro con una presentazione per lo meno strana nelle tabelle, là dove si parla di “elevazione “ di alcuni reparti, è prevista la chiusura di altri Distaccamenti di quel territorio.
Leggiamo testualmente:
“A. Per l’istituzione della nuova Sezione di BAT è prevista la soppressione di nr.2 distaccamenti, quello di Spinazzola e di Ruvo di Puglia, individuati in ragione del loro forza effettiva in termini di risorse umane.
B. il distaccamento di Casalecchio di Reno sarà accorpato, previa soppressione, per il rafforzamento operativo specialistico della Stradale di Bologna, Sezione, Sottosezione ovvero Compartimento.
C. Elevazione a Sottosezione del distaccamento di Ventimiglia e quello di Albenga, e prevista con la contestuale soppressione dei distaccamenti di Sanremo e Finale Ligure .”
Se osservi che fra chiusure e accorpamenti ed elevazioni emerge chiara la filosofia di potenziare la presenza della Polizia Stradale sulla sola rete autostradale, sganciandosi gradualmente dalla rete ordinaria delle strade extraurbane costituita dalle Statali e Provinciali. Guarda caso proprio quelle strade che hanno il maggior tasso di mortalità e sono le più rischiose in assoluto.
Nelle autostrade si sono contati 296 morti nel 2017 e 327 nel 2018 (con le 43 vittime del viadotto Morandi di Genova), sono stati invece 1.615 i morti nel 2017 e 1.596 nel 2018 sulle strade extraurbane, e 1.467 nel 2017 e 1.402 nel 2018 sulle strade urbane (incluse le provinciali, Statali e Regionali entro l’abitato). Dati Istat.
Ci si domanda allora chi effettuerà la vigilanza stradale anche di notte sulle extraurbane quelle con la percentuale più alta di vittime: 48%. I soli Carabinieri che sono oberati di mille altre incombenze soprattutto per il contrasto al crimine? Le Polizie Locali per le quali si attende da tempo una necessaria riforma e una estensione delle tutele e garanzie di cui godono le polizie dello Stato?
Una ulteriore considerazione. L’organico stabilito dal D.M. del 1989 prevedeva 451 appartenenti al ruolo degli Ispettori, 2.929 appartenenti al ruolo dei Sovrintendenti e 9.638 appartenenti al ruolo degli agenti e assistenti. Sulla base della “Proposta di riorganizzazione” il ruolo degli Ispettori salirà da 451 a 2.068 unità, + 1.617 (+358%), il ruolo dei Sovrintendenti diminuirà da 2.929 a 2.899 -30 (-1%)
il ruolo degli Agenti e Assistenti diminuirà da 9.638 a 7.723 unità - 1.915 (-19%).
Allora appare ineludibile una domanda: ma chi sarà impiegato di pattuglia con un calo così vistoso di Agenti e Assistenti? Con la nuova pianta organica si solleverà giustamente il coro perentorio dei numerosi Ispettori ai quali non competono i servizi nei normali turni di vigilanza stradale, al massimo potranno partecipare e coordinare i moduli operativi per i servizi di contrasto alle stragi del sabato sera e alla verifica dell’autotrasporto su strada con l’impiego di più pattuglie.
Questa logica offre quasi l’idea che si vada verso burocratizzazione dell’impiego (più elettronica sulle strade con relative numerose contestazioni da seguire e istruire) e un assetto dedicato con molta prevalenza alla rete Autostradale. Che va bene, sia chiaro, ma non può essere realizzato con la diminuzione della presenza di pattuglie sulle strade extraurbane.
Se si vuole percorrere questa direzione di un lento disarmo dalle strade extraurbane allora si abbia il coraggio di andare fino in fondo e si cambi il nome della Specialità da Polizia Stradale a Polizia Autostradale!
Per l’andamento della sinistrosità sulle strade saranno poi i dati - che anche ASAPS raccoglie con i suoi Osservatori - a parlare.
* Presidente ASAPS
Una valanga di critiche al progetto di “razionalizzazione della Polizia Stradale” del Dipartimento della P.S. L’ASAPS la pensa così.