Sicurezza: Asaps, poco razionale chiudere reparti Polstrada
Il Piano di razionalizzazione della Polizia stradale programmato dal ministero dell'Interno "prevede misure 'poco razionali' come la chiusura di numerosi reparti sulle strade statali, le più pericolose in assoluto". Lo afferma Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, l'associazione dei sostenitori della Polstrada. I Distaccamenti, prosegue, "passano da 166 a 142: tra quelli di cui si prevede la soppressione, Casalecchio, Lugo e Rocca San Casciano in Emilia-Romagna; Ceva, Borgomanero e Domodossola in Piemonte; Finale Ligure e Sanremo in Liguria; Fonni in Sardegna; Ruvo e Spinazzola in Puglia per l'istituzione della nuova sezione di Barletta, Andria, Trani".
Secondo l'Asaps "emerge chiara la filosofia di potenziare la presenza della Polizia stradale sulla sola rete autostradale, sganciandosi gradualmente dalla rete ordinaria delle strade extraurbane costituita da statali e provinciali". Ma, nota Biserni, "nelle autostrade si sono contati 296 morti nel 2017 e 327 nel 2018 (con le 43 vittime del viadotto Morandi di Genova), sono stati invece 1.615 i morti nel 2017 e 1.596 nel 2018 sulle strade extraurbane, 1.467 nel 2017 e 1.402 nel 2018 sulle strade urbane (incluse le provinciali, statali e regionali entro l'abitato). Dati Istat. Ci si domanda allora chi effettuerà la vigilanza stradale anche di notte sulle extraurbane, quelle con la percentuale più alta di vittime (48%). I soli Carabinieri, che sono oberati da mille altre incombenze soprattutto per il contrasto al crimine? Le Polizie Locali, per le quali si attende da tempo una necessaria riforma e una estensione delle tutele e garanzie di cui godono le polizie dello Stato?".
Il lancio dell’ANSA con la posizione espressa dall’ASAPS