Pisa, neonato muore per lo scoppio dell'airbag dopo un tamponamento: era nell'ovetto sul sedile anteriore
a corsa disperata in ospedale si è purtroppo rivelata inutile: le gravissime ferite riportate a causa dello scoppio dell'airbag non hanno dato scampo a un neonato che proprio oggi avrebbe compiuto due mesi. Il neonato era nell'ovetto sistemato sul sedile del passeggero anteriore dell'auto del padre, rimasta coinvolta in un incidente stradale avvenuto ieri pomeriggio a Pisa. A bordo la famiglia del piccolo che rientrava a casa, distante dal luogo dell'incidente pochissimi chilometri: Colignola, frazione del comune di San Giuliano Terme, alle porte della città della Torre pendente.
Da stamani davanti all'abitazione della famiglia del piccolo, originaria dell'Albania e da tempo residente nel Pisano, perfettamente integrata, è un autentico pellegrinaggio di parenti, amici e semplice conoscenti sgomenti per quanto accaduto. Sulla dinamica dell'incidente hanno già inviato una relazione alla procura i vigili urbani di Pisa: secondo quanto si apprende, non hanno indicato responsabilità ma ricostruito i fatti sulla base delle testimonianze. Ma mancano ancora quelle del padre, alla guida, e della madre del piccolo, che sono schiacciati dal dolore e sotto choc.
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L'incidente ha coinvolto tre auto: un tamponamento a catena e il veicolo sul quale viaggiava il neonato era il terzo. L'impatto è stato piuttosto violento e l'ovetto all'interno del quale c'era il bambino è stato travolto dall'air bag che gli ha procurato fortissimi traumi cranico e toracico. Quando la polizia municipale è giunta sul posto, il piccolo era già stato soccorso e in viaggio verso l'ospedale. Il lavoro dei vigili si è dunque concentrato per lo più sulle testimonianze raccolte, anche se sembrano esserci pochi dubbi.
Ora spetterà al sostituto procuratore Egidio Celano trarre le sue conclusioni e decidere come procedere. Il padre del neonato, un costruttore edile, non riesce a darsi pace e ora rischia anche una denuncia per omicidio colposo. Secondo l'articolo 172 del codice della strada, infatti, «i bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato» e «non possono essere trasportati utilizzando un seggiolino di sicurezza rivolto all'indietro su un sedile passeggeri protetto da air bag frontale, a meno che l'air bag medesimo non sia stato disattivato».
Saranno dunque gli accertamenti tecnici (auto e seggiolino sono stati sequestrati) a rivelare se queste prescrizioni siano state rispettate. Passaggi di un'inchiesta che è appena cominciata e per la quale saranno richiesti tempo ed esperti per fare valutazioni precise perché, ripetono quasi ossessivamente dal comando della polizia municipale, «la situazione è delicatissima e non è giusto avventurarsi in giudizi affrettati». Meno dubbi sulla dinamica dell'incidente: un tamponamento a catena.
Il bambino secondo l’Osservatorio ASAPS è la terza piccola vittima della strada nel 2020