UN’ALTRA VITTIMA CON
LA DIVISA.
QUESTA VOLTA E’
STATO BARBARAMENTE UCCISO UN GIOVANE CARABINIERE.
| ||
La cronaca la trovate qui
sotto, potete poi leggere i dettagli nei giornali freschi d’inchiostro.
Ancora una volta il sito
dell’Asaps, si deve occupare della barbara uccisione di un uomo in
divisa, questa volta la divisa è quella dell’Arma.
A pagare ingiustamente, e
solo per aver fatto il suo dovere, è l’Appuntato Alessandro Giorgioni,
in forza alla Stazione di S.Agata Feltria (PU) proprio al confine con la
Romagna.
Alessandro aveva solo 36
anni, figlio di un ufficiale dell’Arma, lascia una giovane moglie e un
bimbo dei 6 anni. Non sappiamo bene come, non capiamo perché, sia stato
ucciso questo giovane Carabiniere.
Sappiamo solo che chi lo ha
assassinato aveva da tempo un conto aperto con la giustizia. Ed era
fuori.
Una storia che si ripete
troppe volte.
Ormai solo chi porta la
divisa, lo abbiamo visto anche con la morte di Stefano Biondi, paga.
Spesso con la vita.
Alla famiglia dell’Appuntato
Giorgioni, ai colleghi tutti dell’Arma va la nostra solidarietà e la partecipazione
al dolore di tutta l’Asaps.
SCRIVI UN MESSAGGIO IN RICORDO DI ALESSANDRO | ||
Pesaro DELINQUENTE SPARA A SANGUE FREDDO CONTRO UN CARABINIERE E L’UCCIDE. SOSPETTATO UN LATITANTE UMBRO: ORA è CACCIA ALL’UOMO. L’APPUNTATO ALESSANDRO GIORGIONI, FIGLIO DI UN UFFICIALE DELL’ARMA, LASCIA UNA GIOVANE MOGLIE E UN BIMBO. | ||
(ASAPS) SANT’AGATA FELTRIA (Pesaro) – Un giovane Carabiniere di 36 anni
è stato barbaramente assassinato ieri pomeriggio all’ingresso di un bar,
dove un uomo a cui aveva intimato l’alt gli ha sparato con una pistola,
a sangue freddo. Alessandro Giorgioni, questo il nome dell’Appuntato caduto,
era sposato e padre di un bambino di 6 anni, e prestava servizio alla
stazione di Sant’Agata Feltria, dove si era distinto per l’alto senso
del dovere e la totale dedizione alla divisa che indossava. Subito dopo
il barbaro omicidio è partita in tutto il centro Italia una fitta caccia
all’uomo, a cui partecipano Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza.
Il militare è intervenuto da solo nei pressi di un bar del paese, dove
era stato segnalata la presenza di un motociclista sospetto, giunto in
sella ad una potente Yamaha, risultata poi rubata a Terni. Quando il coraggioso
Carabiniere ha chiesto i documenti all’uomo, questi ha estratto una pistola
ed ha aperto il fuoco due volte, colpendolo alla gola e poi in pieno petto,
quando però era già caduto a terra: un’esecuzione. Nel breve volgere di
pochi istanti, mentre la gente che tante volte aveva aiutato gli prestava
i primi soccorsi, il killer balzava in sella alla moto, dopo aver riposto
la pistola nella fondina, e si allontanava a forte velocità, in direzione
di Ravenna. Alessandro era originario della provincia di Grosseto, figlio
di un Ufficiale dell’Arma, ma per motivi di servizio aveva fatto di Montefeltro
la sua nuova residenza. Il killer era stato notato dalla titolare del
bar dove si era fermato a lungo e dove avrebbe fatto una lunga telefonata
dall’apparecchio pubblico. Secondo le prime notizie si tratterebbe di
una persona vicina ai 50 anni, volto butterato. Per i vertici investigativi
dell’Arma si tratterebbe di un pregiudicato umbro, latitante dal 2002,
con precedenti penali per gravissimi reati, indiziato tra le altre cose
di un’esecuzione con modalità del tutto analoghe. Un uomo che la società
non è riuscita a tenere in carcere, nonostante i gravissimi reati commessi,
e che ora ha ucciso uno strenuo difensore della legalità. Alla famiglia
di Alessandro, ai suoi colleghi, a tutta l’Arma dei Carabinieri, il cordoglio
dell’Asaps e dello staff de Il Centauro. (ASAPS) |