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Notizie brevi 22/07/2004

UN’ALTRA VITTIMA CON LA DIVISA. QUESTA VOLTA E’ STATO BARBARAMENTE UCCISO UN GIOVANE CARABINIERE.

UN’ALTRA VITTIMA CON LA DIVISA.
QUESTA VOLTA E’ STATO BARBARAMENTE UCCISO UN GIOVANE CARABINIERE.
La cronaca la trovate qui sotto, potete poi leggere i dettagli nei giornali freschi d’inchiostro.
Ancora una volta il sito dell’Asaps, si deve occupare della barbara uccisione di un uomo in divisa, questa volta la divisa è quella dell’Arma.
A pagare ingiustamente, e solo per aver fatto il suo dovere, è l’Appuntato Alessandro Giorgioni, in forza alla Stazione di S.Agata Feltria (PU) proprio al confine con la Romagna.
Alessandro aveva solo 36 anni, figlio di un ufficiale dell’Arma, lascia una giovane moglie e un bimbo dei 6 anni. Non sappiamo bene come, non capiamo perché, sia stato ucciso questo giovane Carabiniere.
Sappiamo solo che chi lo ha assassinato aveva da tempo un conto aperto con la giustizia. Ed era fuori.
Una storia che si ripete troppe volte.
Ormai solo chi porta la divisa, lo abbiamo visto anche con la morte di Stefano Biondi, paga.
Spesso con la vita.
Alla famiglia dell’Appuntato Giorgioni, ai colleghi tutti dell’Arma va la nostra solidarietà e la partecipazione al dolore di tutta l’Asaps.

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Pesaro

DELINQUENTE SPARA A SANGUE FREDDO CONTRO UN CARABINIERE E L’UCCIDE. SOSPETTATO UN LATITANTE UMBRO: ORA è CACCIA ALL’UOMO.

L’APPUNTATO ALESSANDRO GIORGIONI, FIGLIO DI UN UFFICIALE DELL’ARMA, LASCIA UNA GIOVANE MOGLIE E UN BIMBO.


L’Appuntato
Alessandro Giorgioni


Il cadavere del valoroso militare subito dopo l’omicidio

(ASAPS) SANT’AGATA FELTRIA (Pesaro) – Un giovane Carabiniere di 36 anni è stato barbaramente assassinato ieri pomeriggio all’ingresso di un bar, dove un uomo a cui aveva intimato l’alt gli ha sparato con una pistola, a sangue freddo. Alessandro Giorgioni, questo il nome dell’Appuntato caduto, era sposato e padre di un bambino di 6 anni, e prestava servizio alla stazione di Sant’Agata Feltria, dove si era distinto per l’alto senso del dovere e la totale dedizione alla divisa che indossava. Subito dopo il barbaro omicidio è partita in tutto il centro Italia una fitta caccia all’uomo, a cui partecipano Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza. Il militare è intervenuto da solo nei pressi di un bar del paese, dove era stato segnalata la presenza di un motociclista sospetto, giunto in sella ad una potente Yamaha, risultata poi rubata a Terni. Quando il coraggioso Carabiniere ha chiesto i documenti all’uomo, questi ha estratto una pistola ed ha aperto il fuoco due volte, colpendolo alla gola e poi in pieno petto, quando però era già caduto a terra: un’esecuzione. Nel breve volgere di pochi istanti, mentre la gente che tante volte aveva aiutato gli prestava i primi soccorsi, il killer balzava in sella alla moto, dopo aver riposto la pistola nella fondina, e si allontanava a forte velocità, in direzione di Ravenna. Alessandro era originario della provincia di Grosseto, figlio di un Ufficiale dell’Arma, ma per motivi di servizio aveva fatto di Montefeltro la sua nuova residenza. Il killer era stato notato dalla titolare del bar dove si era fermato a lungo e dove avrebbe fatto una lunga telefonata dall’apparecchio pubblico. Secondo le prime notizie si tratterebbe di una persona vicina ai 50 anni, volto butterato. Per i vertici investigativi dell’Arma si tratterebbe di un pregiudicato umbro, latitante dal 2002, con precedenti penali per gravissimi reati, indiziato tra le altre cose di un’esecuzione con modalità del tutto analoghe. Un uomo che la società non è riuscita a tenere in carcere, nonostante i gravissimi reati commessi, e che ora ha ucciso uno strenuo difensore della legalità. Alla famiglia di Alessandro, ai suoi colleghi, a tutta l’Arma dei Carabinieri, il cordoglio dell’Asaps e dello staff de Il Centauro. (ASAPS)

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Giovedì, 22 Luglio 2004
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