Coronavirus: la Commissione Europea presenta indicazioni pratiche per garantire il flusso regolare delle merci attraverso l'UE mediante corsie preferenziali ("green lanes")
La Commissione Europea in data 23 marzo 2020 ha pubblicato nuove informazioni pratiche sulle modalità di attuazione dei suoi orientamenti per la gestione delle frontiere, al fine di salvaguardare la circolazione delle merci attraverso l'UE durante l'attuale pandemia. Per garantire che le catene di approvvigionamento su scala unionale continuino a funzionare, gli Stati membri sono tenuti a designare tempestivamente tutti i pertinenti punti di valico delle frontiere interne della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) come valichi di frontiera "di tipo preferenziale". I valichi di frontiera "di tipo preferenziale" dovrebbero essere aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalle merci trasportate. L'attraversamento delle frontiere, compresi gli eventuali controlli e screening sanitari, non dovrebbe richiedere più di 15 minuti.
Valichi di frontiera di tipo preferenziale
Nei valichi di frontiera di tipo preferenziale, le procedure dovrebbero essere ridotte e ottimizzate a quanto strettamente necessario. I controlli e gli screening dovrebbero essere effettuati senza che i conducenti debbano abbandonare il proprio veicolo, e i conducenti stessi dovrebbero essere sottoposti solo a controlli minimi. I conducenti di veicoli per il trasporto merci non dovrebbero essere tenuti a esibire documenti che non siano il documento di identità e la patente di guida e, se necessario, una lettera del datore di lavoro. Dovrebbe essere accettata la presentazione o la visualizzazione elettronica dei documenti.
Nessun veicolo per il trasporto merci e nessun conducente dovrebbero subire discriminazioni, indipendentemente dalla loro origine e destinazione, dalla nazionalità del conducente o dal paese di immatricolazione del veicolo.
Alla luce della situazione attuale, gli Stati membri sono inoltre esortati a sospendere temporaneamente tutte le restrizioni di accesso alla rete stradale attualmente vigenti nel loro territorio, come quelle durante il fine settimana o la notte e i divieti settoriali.
La Commissione incoraggia gli Stati membri a predisporre corridoi di transito sicuro per consentire ai conducenti privati e ai loro passeggeri, ad esempio i lavoratori del settore sanitario e dei trasporti, come pure ai cittadini dell'UE che tornano nei rispettivi paesi d'origine, di qualunque nazionalità essi siano, di attraversare direttamente il paese in via prioritaria e in ogni direzione necessaria lungo la rete TEN-T. La condizione da rispettare è quella di attenersi scrupolosamente al percorso designato e di effettuare le pause minime necessarie. Gli Stati membri dovrebbero garantire che almeno un aeroporto sia operativo per i voli di rimpatrio e di soccorso internazionale.
Cooperazione rafforzata tra gli Stati membri dell'UE e con i paesi terzi
In seguito alla videoconferenza del 18 marzo tra i ministri dei trasporti dell'UE, la Commissione ha istituito una rete di punti di contatto nazionali e una piattaforma per fornire informazioni sulle misure di trasporto nazionali adottate dagli Stati membri in risposta al coronavirus. I punti di contatto nazionali dovrebbero fungere da supporto al funzionamento efficace dei valichi di frontiera di tipo preferenziale. I paesi terzi limitrofi sono invitati a collaborare strettamente con questa rete per garantire il flusso delle merci in tutte le direzioni.
Applicazione delle regole per i lavoratori del settore dei trasporti
Allo scopo di mantenere attivo il settore dei trasporti, la Commissione raccomanda agli Stati membri di intervenire per garantire la libera circolazione di tutti i lavoratori che partecipano al trasporto internazionale, indipendentemente dal modo di trasporto. In particolare dovrebbero essere soppresse regole quali le restrizioni di viaggio e la quarantena obbligatoria per i lavoratori del settore dei trasporti che non presentano sintomi. Ad esempio gli Stati membri non dovrebbero esigere che i lavoratori dei trasporti rechino con sé un certificato medico per dimostrare di essere in buona salute. Per garantire la sicurezza dei lavoratori del settore dei trasporti occorrono anche misure igieniche e operative rafforzate negli aeroporti, nei porti, nelle stazioni ferroviarie e in altri hub del trasporto terrestre. La nota odierna della Commissione contiene un elenco completo delle raccomandazioni volte a proteggere i conducenti dal coronavirus.
I certificati di idoneità professionale riconosciuti a livello internazionale dovrebbero essere considerati sufficienti a dimostrare che un lavoratore è attivo nel settore dei trasporti internazionali. In mancanza di tali certificati (di cui non dispongono tutti i conducenti internazionali), dovrebbe essere accettata una lettera firmata dal datore di lavoro.
Tutti questi principi dovrebbero applicarsi anche ai cittadini di paesi terzi, se svolgono un ruolo essenziale per garantire la libera circolazione delle merci all'interno dell'UE e da altri paesi.
Contesto
La pandemia di provocata dal coronavirus sta avendo un impatto estremamente dirompente sul trasporto e sulla mobilità in Europa. La catena di approvvigionamento europea è mantenuta attiva mediante una vasta rete di servizi di trasporto merci, in cui sono compresi tutti i modi di trasporto. Per il funzionamento del mercato interno dell'UE e la sua risposta efficace all'attuale crisi di sanità pubblica, rivestono un'importanza cruciale la continuità e la fluidità dei servizi di trasporto merci per via di terra, per via navigabile e per via aerea.