di Lorenzo Savastano
MASCHERINE E CHAMPAGNE: IL DELITTO DI “MANOVRE SPECULATIVE SU MERCI” NELL’ERA DEL CORONAVIRUS
La pandemia da COVID-19, nell’ondata di morte e disperazione che ha innalzato sul mondo, ha fatto emergere un’epidemia altrettanto strisciante ed odiosa: quella di coloro che – avvantaggiandosi della crisi sanitaria in atto – hanno tentato di arricchirsi innalzando in modo abnorme il prezzo di dispositivi medici di prima necessità, come mascherine anti-virus e biocidi. L’ordinamento giuridico italiano è stato comunque pronto nel reagire (almeno) a questo tipo di contagio, contrastando le callide condotte dei commercianti mediante la “riesumazione” di un reato dal retrogusto post-bellico: il delitto di “Manovre speculative su merci” di cui all’art. 501 bis del codice penale
“È un’epidemia nella pandemia, quella di coloro che – speculando sulla letale crisi sanitaria in atto – aumentano il costo di prodotti medici di prima necessità, avvantaggiandosi dell’esponenziale e repentina crescita della domanda. Il caso della farmacia di Milano, come noto, non è infatti isolato ed in queste settimane si sono succeduti – su tutto il territorio nazionale – numerosi sequestri di dispositivi di protezione venduti con rincari al fino al 1700% e di confezioni di gel igienizzante cedute al prezzo di una bottiglia di champagne.” Un interessane articolo per 8 l’ASAPS di Lorenzo Savastano Capitano della Guardia di Finanza su un tema purtroppo di stretta attualità.