"Rischio crollo", sequestrati 2 viadotti sulla Messina-Palermo: un palermitano tra gli indagati
Due viadotti dell'autostrada A20 Messina-Palermo sequestrati e vertici del Cas, tra loro anche un palermitano, indagati. E' il risultato delle indagini condotte dalla polizia stradale di Messina con la consulenza tecnica di docenti del dipartimento di Ingegneria dell'Università e che hanno messo in evidenza una "diffusa corrosione delle armature e delle banchine di bordo che metterebbe in pericolo la stabilità delle strutture portanti con il rischio di crollo sulla sede autostradale sottostante". Il provvedimento riguarda i viadotti “Spadafora” e “Venetico” che ricadono negli omonimi territori.
Gli accertamenti hanno evidenziato un degrado avanzato delle cosiddette "selle Gerber", gli elementi che sopportano tutto il peso del viadotto che passa sull'autostrada e del suo traffico viario. Il degrado sarebbe imputabile "alla cattiva manutenzione dei giunti che, consentendo infiltrazioni di acqua piovana, ha deteriorato il calcestruzzo di copriferro". La conseguenza è la diffusa corrosione delle armature e il degrado della banchine di bordo. Lo stato delle strutture sarebbe di tale gravità "da rischiare di far perdere l'appoggio delle travi della campata centrale con il rischio del crollo o comunque della caduta di calcinacci sui mezzi in transito". Il sequestro, deciso dal gip Valeria Curatolo, è stato eseguito in modo da non bloccare il traffico. Si è disposta, infatti, la circolazione su un'unica corsia centrale per entrambi i sensi di marcia, misura che consente di ridurre il peso che grava sui cavalcavia. Sono stati nominati custodi giudiziari i responsabili tecnici dei comuni di Spadafora e Venetico.
L'organo di vigilanza del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, già dal 2014, aveva segnalato il degrado dei due viadotti della Palermo-Messina sequestrati oggi perché a rischio crollo e aveva richiesto al Consorzio per le Autostrade Siciliane di provvedere al monitoraggio delle condizioni delle opere e alla loro manutenzione. Il Cas, però, non avrebbe mai adempiuto. Condotta che ha determinato l'iscrizione nel registro degli indagati dei direttori generali dell'ente e dei responsabili dell'Area Tecnica che si sono succeduti negli anni e che non hanno provveduto alla manutenzione ed al ripristino delle strutture. Tra loro l'attuale direttore generale Salvatore Minaldi e l'attuale dirigente tecnico, l'ingegnere Gaspare Sceusa, nonchè l'ex direttore generale, il palermitano Salvatore Pirrone e l'ex direttore generale Maurizio Trainiti di Catania.
Agli indagati sono contestati, in concorso, l'aver indebitamente rifiutato di compiere atti del proprio ufficio per ragioni di sicurezza e il non aver effettuato i lavori necessari a rimuovere situazioni di pericolo. Il Cas gestisce lungo la Messina-Palermo e la Messina-Catania, in entrambe le direzioni di marcia, 353 viadotti. L'ultimo monitoraggio dovrebbe essere stato avviato dopo il crollo del ponte Morandi.