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Articoli 27/10/2003

da "Il Centauro" n.81 - Rischio pedone

L’analisi della sinistrosità stradale che coinvolge i pedoni sulle nostre strade. In aumento i decessi. Prevalgono gli anziani fra le vittime. Fra il 2000 e il 2001 drammaticamente raddoppiati gli investimenti di bambini
Rischio pedone
L’analisi della sinistrosità stradale che coinvolge i pedoni sulle nostre strade. In aumento i decessi.
Prevalgono gli anziani fra le vittime.
Fra il 2000 e il 2001 drammaticamente raddoppiati gli investimenti di bambini

 

Anche il 2001 (ultimi dati disponibili) ha confermato punte allarmanti di sinistrosità per i pedoni con 929 morti (+9,5%) e 18.049 feriti (+12%), rispetto a 848 morti e 16.124 feriti del 2000. Se dovessimo fissare in un’istantanea gli elementi che caratterizzano i più alti livelli di rischio per i pedoni dovremmo sottolineare che in prevalenza la mortalità riguarda gli anziani. Ben 427, cioè il 46%, ha più di 65 anni. I maschi, 594 (64%), prevalgono sulle femmine, 335 (36%). Anche fra i feriti il 28% ha oltre 65 anni e i maschi, 9.373 (52%), prevalgono leggermente sulle femmine, 8.676 (48%). Drammatici i dati che riguardano i bambini sotto i 14 anni, 64 le vittime del 2001 (23 sotto i 5 anni) che hanno perso la vita (6,9% del totale). Di questi 37 sono i maschi (58%), 27 le femmine (42%). 1788 i feriti in questa fascia d’età di cui 1.120 maschi (62%) e 668 le femmine, (38%).
Rispetto ai 34 decessi del 2000 l’incremento e veramente preoccupante + 88%. Ancor più allarmante la fascia d’età fino a 5 anni dove si è passati da 7 morti del 2000 a 23 del 2001, con un incremento del 228%.
Globalmente si deve valutare una maggiore esposizione al rischio dei maschi che rimangono in strada maggiormente, anche nelle ore notturne, o con condizioni atmosferiche non sempre ideali. Il mese più rischioso per i pedoni si conferma gennaio con 103 morti e 1.853 feriti; segue novembre con 96 morti e 1.894 feriti.
La regione che conta più vittime è il Lazio con 174 morti e 3.075 feriti. Segue la Lombardia con 121 morti e 4.406 feriti. Sorprendentemente terza la Toscana con 100 morti e 1.409 feriti, subito seguita dall’Emilia Romagna con 96 morti e 1.364 feriti. Stupisce il fatto che Lazio e Toscana precedano in questo segmento di incidentalità rispettivamente Lombardia ed Emilia R., due regioni che complessivamente fanno segnare tassi di incidentalità e mortalità ben più elevati. Dei pedoni che hanno perso la vita sulla strada 657 (70%) sono stati investiti da autovetture private, 3 da auto pubbliche e 2 da veicoli di soccorso o di polizia. 14 pedoni sono stati investiti da autobus, 3 da filobus, 2 invece sono stati travolti da tram. 92 pedoni hanno perso la vita investiti da autocarri di vario tipo, 3 da trattori agricoli.
Sembra quasi incredibile ma 5 pedoni hanno perso la vita perché investiti da una bicicletta e addirittura 68 per investimento da parte di un ciclomotore. 73 pedoni sono morti perché sono stati invece investiti da motocicli. In 7 casi i veicoli investitori sono rimasti ignoti. Il rispetto per i più deboli sulla strada, sembra ancora molto lontano.


Lunedì, 27 Ottobre 2003
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