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di Paolo Carretta*
La tutela del confine marittimo dell’Unione Europea, operata da nave da Guerra

L’equipaggio del R.D. 36 non aveva motivo di dubitare, per ragioni di fatto, d’essere a bordo di una “nave da guerra”; periva infatti al completo nell’affondamento della propria unità, per offesa nemica, durante l’evacuazione (degli italiani) da Tripoli ed il loro trasferimento in Sicilia con tutto il naviglio disponibile. Nel mese di gennaio del 1943 erano infatti i nostri connazionali a fuggire dalla guerra

Conforme e costante fino ad un certo punto, per ragioni di diritto, risultava peraltro l’avviso della Suprema Corte, ritenendo indubbia la qualifica di nave da guerra da attribuirsi ad una “motovedetta della Guardia di Finanza, comandata ed equipaggiata da personale militare”, peraltro iscritta nel Ruolo speciale naviglio militare, anche a prescindere dall’esercizio attuale di funzioni di polizia marittima; quanto precede in ordine all’integrazione della fattispecie di resistenza o violenza contro nave da guerra cui all’art. 1100 del Codice della Navigazione...

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da il Centauro n. 228


Un tema dai contorni non a tutti conosciuti a cura di Paolo Carretta Col. (Aus.)

Venerdì, 24 Aprile 2020
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