Tachigrafo: se manca la registrazione le assenze si possono giustificare col “vecchio” modulo di controllo
Con l’introduzione del tachigrafo digitale, in teoria, giustificare i tempi di guida e di riposo degli autisti sarebbe dovuto diventare un compito relativamente semplice e quasi automatico. Tuttavia esistono casi non troppo rari in cui certi periodi di attivitàinattività non possono essere registrati dal tachigrafo e nemmeno è possibile ricorrere alla registrazione retroattiva, per ragioni tecniche o per i costi eccessivi.
A risolvere l’ingarbugliata situazione ci ha pensato una sentenza della Corte di Giustizia europea del 7 maggio scorso, che riguarda il rapporto tra le disposizioni comunitarie sugli obblighi di registrazione e conservazione della documentazione dei tempi di guida e di riposo per i conducenti di veicoli con tachigrafo digitale e la normativa dei singoli Paesi Membri sugli obblighi di conservazione documentale. La sentenza è già stata comunicata lo scorso 27 maggio dall’Ispettorato del Lavoro al personale ispettivo italiano, che quindi ne dovrà tenere conto nella sua opera di vigilanza...
>Continua a leggere su uominietrasporti.it
Il parere della Corte di Giustizia europea. (ASAPS)