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Articoli 19/06/2020

Viva la Coppa Italia, viva il calcio: tutti senza casco e mascherina

 

 

(ASAPS) Napoli, 19 giugno 2020 – 34.154 morti, 238mila contagiati, 181mila guarigioni: il bollettino del Covid-19 in Italia, ad oggi, è questo. Un cataclisma di proporzioni inaudite, che lascia il Paese, letteralmente, a pezzi. Inondato di dolore, soprattutto al Nord, sfiancato dalla soppressione di una delle libertà giuridiche fondamentali, la libera circolazione, devastato nella sua già difficile situazione economica. Eppure, ci siamo detti, tutto andrà bene: perché siamo stati il faro del mondo occidentale, essendo stati colpiti per primi (e duramente), perché abbiamo saputo ubbidire alle regole che si sono state impartite, perché ci siamo imposti il distanziamento sociale. Fine delle cene tra amici, stop agli aperitivi, addio (temporaneo) alle comitive, interruzione di tutti gli eventi sportivi, culturali, musicali. Poi, però, torna il calcio, con tutte le rassicurazioni del caso: spalti vuoti, pubblico virtuale, tv accese. È un evento così importante, tornare a giocare a pallone, che in molti si dimenticano i 34.154 morti e i 238mila contagiati. Li cancellano, nell’ordine, un crescendo che comincia con l’apnea surreale dei 90 minuti canonici (più recupero), il respiro affannoso dei rigori, l’esultanza ravvicinata dei giocatori, dirigenti e tecnici vari, le piazze napoletane che si riempiono all’improvviso di migliaia di tifosi esultanti, di ogni età e genere, ravvicinati, abbracciati, urlanti e tutti senza mascherina. Sono seguite polemiche, silenzi (anche di chi invocava i Carabinieri coi lanciafiamme per una delle FAQ riguardanti una festa di laurea) e quella che noi dell’ASAPS sembra una ipocrita svista: alla diretta di Raiuno, chi era in sella ai motorini vari, oltre a non avere la mascherina non aveva nemmeno il casco. Abbiamo visto famiglie intere sugli scooter, urlanti, andarsene in giro a quattro alla volta. Appena qualche giorno fa i cortei erano del tutto diversi: camion dell’Esercito pieni di feretri. Che bella immagine di festa, quella del calcio: un oltraggio alle vittime del Covid e della strada. (ASAPS)


 



Venerdì, 19 Giugno 2020
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