di Lorenzo Savastano*
Mascherine e champagne: il delitto di “manovre speculative su merci" nell’era del coronavirus
La pandemia da COVID-19, nell’ondata di morte e disperazione che ha innalzato sul mondo, ha fatto emergere un’epidemia altrettanto strisciante ed odiosa: quella di coloro che – avvantaggiandosi della crisi sanitaria in atto – hanno tentato di arricchirsi innalzando in modo abnorme il prezzo di dispositivi medici di prima necessità, come mascherine anti-virus e biocidi. L’ordinamento giuridico italiano è stato comunque pronto nel reagire (almeno) a questo tipo di contagio, contrastando le callide condotte dei commercianti mediante la “riesumazione” di un reato dal retrogusto postbellico: il delitto di “Manovre speculative su merci” di cui all’art. 501 bis del codice penale
1. La grande e la piccola Storia del COVID-19
11 marzo 2020, Ginevra. Nel corso di un’attesissima conferenza stampa, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il biologo eritreo Tedros Adhanom Ghebreyesus, fa un annuncio dall’amaro sapore storico: il COVID-19 non è più solo un contagio, è una pandemia globale.
L’annuncio, per la verità, non meraviglia nessuno. Nelle due settimane precedenti il comunicato dell’OMS, il numero di casi di COVID-19 al di fuori della Cina era già aumentato di 13 volte, il numero di Paesi colpiti triplicato, i casi positivi accertati saliti ad oltre 118.000 ed il numero delle vittime attestatosi a quasi 4.300. Un rendiconto che, come sappiamo, sarà destinato ad aggravarsi ulteriormente ed oltre ogni più fosca aspettativa...
da il Centauro n. 230
Un interessante articolo di Lorenzo Savastano Ufficiale della Guardia di Finanza sul tema delle manovre speculative su merci. Da il Centauro n.230 di giugno. (ASAPS)