(ASAPS) VENEZIA – Niente da fare, la notizia non passa: fossero morti in Irak, i tre sventurati militari appena rientrati in Italia da Nassiriya, avrebbero avuto l’onore di tutte le cronache. Eppure la scena dell’attentato della nostra base in terra irakena aveva ben poco di diverso, con pezzi di veicoli sparsi dappertutto, con caschi da combattimento, lembi di divisa sparpagliati attorno al cratere di un razzo: sempre da un missile, ma a quattro ruote, il VM militare su cui stavano viaggiando è stato centrato in pieno, si è disintegrato in mille pezzi finendo a una trentina di metri dalla carreggiata stradale, non in terra ostile, non in azione di combattimento, ma in una normale fase di rientro verso casa, quando non c’è più un nemico pronto a spararti addosso. Il terribile incidente è avvenuto all’alba di ieri (26 gennaio) tra Mestre e Dolo, nel tratto veneziano dell’A4, in direzione Padova. Un veicolo militare, con a bordo tre nostri soldati, stava rientrando a Forlì, quando è stato urtato – e sulla dinamica c’è ancora molta incertezza – da un veicolo adibito al trasporto di giornali. Il mezzo dell’Esercito ha avuto la peggio e dopo aver deviato verso destra è finito nella scarpata. I due graduati, caporalmaggiore scelto Francesco Papadia, 26 anni, di Galatina (Lecce) e il primo caporalmaggiore Massimiliano Calisti, 28 anni, di Palermo, ed il capitano Giuseppe Perna, 31 anni, casertano ma trasferitosi da bambino a Firenze, sono rimasti uccisi. Molto gravi anche le condizioni di Mario Piga, 65 anni, conducente l’Opel Omega scontratasi con il VM dei soldati, ricoverato in rianimazione all’ospedale di Mestre. Il capitano Perna era appena rientrato dall’Irak, dove aveva servito nell’ambito della missione “Antica Babilonia”, raggiunto dai suoi uomini all’aeroporto Ronchi dei Legionari, dove era atterrato con un contingente del 66mo Reggimento aeromobile “Trieste” della Brigata Friuli, reparto che ha sede a Forlì, e rientrato assieme ad altri militari della Brigata Ariete di Pordenone. Sul posto sono intervenute tutte le unità della Polizia Stradale in servizio autostradale, che hanno sequestrato ciò che resta dei veicoli e che nelle prossime ore cercheranno di ricostruire la dinamica dell’impatto. Il comando della Brigata aeromobile Friuli si è limitato a riferire che il veicolo militare sarebbe stato agganciato dalla station wagon, e dopo sarebbero finiti in scarpata ribaltandosi. Quel che è sicuro è che il VM è un veicolo fuoristrada, in parte telonato, incapace di prestazioni stradistiche tali da superare anche i 100 all’ora. All’arrivo dei soccorsi, i due caporalmaggiori erano già morti, mentre l’ufficiale dava ancora segni di vita. Pochi istanti dopo è spirato. Le famiglie dei nostri soldati sono state immediatamente avvertite dal comandante della Brigata generale Giangiacomo Calligaris e dal da quello del Reggimento, colonnello Antonio Battelli. Perna era un veterano dell’Irak, dove si era distinto per la grandissima umanità e per l’attaccamento al proprio dovere. Aveva avuto sempre compiti operativi nell’ultima missione aveva ricoperto il difficile incarico di ufficiale addetto alle operazioni. Alle famiglie dei caduti, perché di questo si tratta, il rispettoso cordoglio dell’Asaps, esteso ovviamente a tutti gli uomini e le donne del loro Reparto. (ASAPS) | |