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Incidenti: Asaps, 'sicurezza sottovalutata per anni, come su sanità e scuola c'è da recuperare'
Biserni: "Tema finito ancora più in basso dopo Covid, da inizio 2020 22 bambini morti su strade"
Roma, 12 ago. (Adnkronos)
I fondi stradali dissestati, la mancanza di segnaletica e di sistemi che aiutino in caso di errore; il tema della riduzione degli organici della polizia stradale che si ripercuote sui controlli. "L'attenzione sul tema della qualità stradale è calata da decenni e nell'epoca del post-Covid il tema della sicurezza stradale è finito proprio in basso nell'agenda politica del Paese. Intanto è morto il 22esimo bambino dall'inizio dell'anno sulle nostre strade". Lo dice all'AdnKronos Giordano Biserni, presidente dell'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps) dopo la notizia di un nuovo grave incidente, quello di stanotte in provincia di Cuneo.
"Dei 37 incidenti plurimortali avvenuti dall'inizio dell'anno - continua Biserni - quattro si sono verificati sulla rete autostradale e 27 sulle strade statali e provinciali. E' evidente che queste sono le più pericolose. C'è una situazione di rischio legata alla sicurezza, al fondo stradale dissestato e infarcito di buche estremamente pericolose. Il sistema stradale non corregge e aiuta in caso di errore: parlo del guardrail, dei sistemi di trattenuta. Lo vediamo soprattutto con i motociclisti: in molte strade i guardrail si trasformano in affettatrici più che dei sistemi di contenimento. Parliamo poi anche di segnaletica stradale, orizzontale, verticale e luminosa".
"A queste carenze si aggiunge anche un tema ulteriore, quello dei controlli. Siamo in una logica di razionalizzazione dei reparti di polizia stradale, che in parole povere vuol dire chiusura. In provincia di Cuneo, per esempio, si vuole chiudere il distaccamento di Ceva e fare degli uffici distaccati della questura. Ma ci sono altre tante altre realtà: Sanremo, Finale Ligure, Lugo di Romagna. Nella logica della sicurezza stradale che posto ha il sistema dei controlli? Per noi è essenziale. Non vedo piani per migliorarlo, per esempio per sostituire intere classi di agenti della stradale che entro due anni andranno in pensione", aggiunge Biserni.
"Il sistema strutturale è sempre più inadeguato perché quando la strada viene abbandonata per anni poi non è più solo questione di tappare una buca, ma è la struttura stessa che di fatto diventa precaria e per riassestarla servono più soldi di quelli che si sono risparmiati. Per risparmiare qualche miliardo di bitume negli ultimi anni adesso dovremo spendere 3-4 volte tanto. Conosciamo la situazione di strade molto pericolose come la E45, la statale 106 Jonica, la Pontina e tante altre. Per troppi anni si è lasciato andare. Come per la scuola e la sanità, ora c'è da recuperare terreno e c'è da fare anche per il sistema strade".