"Quelli che l’autovelox e quelli che...prima ti avvisano"
L’innovativa
esperienza della Polizia Municipale di Sesto Fiorentino.
di Lorenzo Borselli |
Fare
una multa in Italia è forse la cosa più facile del mondo.
Non devi far altro che piazzarti a un bell’incrocio e aspettare. Non dovrà
passare un minuto e sarà sufficiente aspettare il passaggio della
prima macchina per avere forti possibilità di "macchiare" il verbale.
Sfruttando questo alto indice di trasgressività, è fuori discussione
che un certo numero di enti locali abbia investito in dispositivi di rilevamento
della velocità per rimpinguare, con pochi sforzi, casse sempre più
vuote.
Per arrivare ad un risultato come questo ci sono voluti anni di studi e di
polemiche, purtroppo indispensabili, ancora ai tempi nostri, ad innescare
il meccanismo di autodifesa costituito da una sorta di "anticorpo" per
farti rallentare: incidenti spettacolari, morti e feriti conteggiati in un
macabro bilancio buono solo per incitare le cronache locali. Controlli
serrati, patenti ritirate, corse interrotte, multe su multe; ma la velocità
media restava più alta che mai e mantenere operativa la repressione,
alla lunga, costa caro. Sicurvelox
funziona, ma ci sono ancora troppi Niki Lauda e così, nel giro
di pochi giorni, i 12mila veicoli giornalieri in transito su quella strada
devono vedersela anche con un moderno autovelox, il modello 105, sistemato
un centinaio di metri più avanti rispetto al Sicurvelox e collegato
via internet al comando che riceve così i fotogrammi direttamente
alla postazione dell’ufficio verbali: qui le foto utili vengono spillate
ai verbali redatti istantaneamente e inviati in automatico alla residenza
del proprietario in solido del veicolo, mentre l’intera centrale operativa
ha fatto sua la tecnologia del sistema inaugurando uno dei primi esperimenti
di videosorveglianza interattiva del territorio, con sensori di sosta
vietata e postazioni citofoniche sparse nel comune. Oggi l’incidentalità in quella strada è ridotta a zero assoluto: un risultato ancora più importante se si considera che in concomitanza al Sicurvelox è stato inaugurato, proprio a fianco di via dell’Osmannoro, il nuovo Polo Scientifico Universitario, che chiama a raccolta ogni giorno migliaia di studenti, con i loro scooter e con le biciclette. Ma quello che più è importante che l’esperienza di Sesto Fiorentino non è isolata. Solo con questi risultati in mano, il capo della Polizia Municipale di Sesto Fiorentino, Maurizio Andorlini, ha ottenuto che entro la fine di quest’anno saranno sistemati altri due Sicurvelox, abbinati ad altrettante postazioni fisse (autobox) di rilevazione della velocità, ma con un solo autovelox (quindi con un notevole risparmio), installati ciclicamente tra i vari punti all’insaputa degli utenti, "proprio per amplificarne la portata preventiva - dice Andorlini - rispetto all’effettiva potenzialità accertativa". Ben consci che la maggior parte degli incidenti, con conseguenze letali, si verifica in aree urbane, gli uomini della Polizia Municipale di Firenze hanno dato esecuzione ad una massiccia controffensiva della giunta del sindaco Leonardo Domenici, alle prese con la mortalità impressionante sulle strade di una Firenze vicina al collasso viario, con una viabilità al limite della sopravvivenza e salva solo grazie ai viali di circonvallazione, il viadotto dell’Indiano e l’autostrada A/1 tra Calenzano e Firenze Sud. Così, dopo notti di inseguimenti, di Telelaser ed Autovelox appostati ovunque, sulla scorta di dati che indicavano l’assoluta necessità di intraprendere altre strade, viene presa la decisione di piazzare un congruo numero di postazioni fisse per il rilevamento della velocità, perfettamente visibili ai conducenti in transito, sistemati ove il sangue scorreva copioso. I risultati,
come a Sesto Fiorentino, sono stati impressionanti e non solo la mortalità,
ma anche l’incidentalità, sono state praticamente debellate. Esempio
pratico è la via Sestese, ove nel 1998 - nel suo tratto più
critico - vennero registrate 2 vittime e un notevole numero di feriti
gravi: l’anno successivo niente morti ma 5 sinistri con lesioni mentre
nel 2000 ancora 2 morti. Nel 2001 viene installata la postazione autovelox
e da allora né più morti o feriti. Lo stesso vale anche
per le altre 10 postazioni fisse, che nel solo 2001, con l’installazione
dei sistemi, hanno permesso di eliminare la mortalità: il tutto
"dialogando" con l’utente, avvertendolo che esiste un vigile elettronico,
in perenne servizio di sorveglianza e con un taccuino sempre pronto e
implacabile. La novità di Sesto Fiorentino è che non c’è
necessità di cambiare rullino e che quindi non vi è interruzione
nell’attività di rilevazione e contestazione delle infrazioni.
Un analogo sistema è stato adottato anche dalla Polizia Stradale
di Firenze, con una rete di telecamere estremamente sofisticate e installate
in collaborazione con la Società Autostrade del 4° Tronco per
contrastare il fenomeno dei sorpassi tra veicoli pesanti. Anche in questo
caso, ovviamente, le telecamere sono state sistemate su indicazione degli
stessi agenti in servizio sul tratto, ove il livello di incidentalità
aveva raggiunto livelli allarmanti: una telecamera ad alta definizione
è in panoramica sulla carreggiata e riprende l’infrazione da lontano,
mentre un sistema integrato avverte una seconda videocamera del transito
di un veicolo pesante sulla corsia di sorpasso, che grazie ad un sensore
scatta quando al centro dell’obiettivo c’è la targa. In occasione
dei servizi specifici coordinati dal Coa l’operatore avverte direttamente
le pattuglie dell’infrazione, che provvedono a contestazione e verbalizzazione:
la prova, impressionata immediatamente su carta, resta agli atti. Che
dire? Di certo esperienze come questa dimostrano che la sicurezza stradale
non è un concetto astratto: è lì, poco distante,
è oggetto di studi e ricerche, ma è di semplice realizzazione,
con risorse tutto sommato limitate. |