Duel - la sfida tra due camion sul
tragitto Livorno-Palermo premia il percorso compiuto dall’automezzo
imbarcato sulla nave-traghetto
Una singolare sfida-manifestazione organizzata dalla CNA e dai Verdi si è
svolta il 10 marzo tra due modalità di trasporto delle merci: quella
tradizionale sulle autostrade Italiane, e quella su nave-traghetto
sfruttando una delle risorse di cui fortunatamente il nostro Paese è
particolarmente ricco: il mare.
La sfida ha premiato l’automezzo che, partendo da Livorno ed imbarcandosi
sul cruise ferry Majestic di Grandi Navi, ha raggiunto per primo la banchina
di Palermo ben 3 ore prima del camion che ha percorso, invece, il tragitto
percorrendo le tradizionali autostrade della penisola. Sono 19 le ore
impiegate dal Tir (soprannominato "ippopotamo") caricato nella nave, contro
le 22, invece, del conducente chiamato a guidare sulle autostrade italiane
("rinoceronte").
Le modalità di trasporto a confronto
Anche i costi sostenuti dalle due modalità di trasporto hanno premiato la
via d’acqua in quanto, eseguite le necessarie verifiche, è risultato più
economico il tragitto compiuto sulla nave traghetto, considerando anche che
l’autista è giunto a Palermo completamento riposato, avendo potuto dormire
in una comoda cabina. Analizzando le varie voci che compongono i costi
sostenuti dalle due modalità di trasporto emerge una spesa a carico di
"Rinoceronte" relativa al doppio conducente che sull’autostrada del mare
ovviamente non compare, in quanto non prevista e non necessaria. Segue poi
la voce "gasolio" che, oltre al costo fisico del carburante, non tiene
adeguatamente in conto il prezzo pagato dall’ambiente. E ancora, non è stato
neppure preso in considerazione il costo (in quanto impossibile da
quantificare) pagato dai conducenti di "Rinoceronte" relativo allo stress
subito durante la guida sulle trafficate autostrade della penisola.
Globalmente l’autostrada del mare si dimostra, insomma, il 25 % circa più
economica rispetto al nastro d’asfalto. Il fatto, abbastanza prevedibile
anche dagli organizzatori dell’evento non modificherà, purtroppo, la normale
consuetudine della modalità del trasporto pesante in Italia.
Che cosa è necessario fare urgentemente
Nella legge obbiettivo dell’attuale governo sono state infatti indicate
diverse opere, peraltro necessarie, per il superamento delle numerose
strozzature della rete autostradale Italiana. Per quanto riguarda, invece,
gli eventuali lavori di ammodernamento alle strutture portuali, necessari
per l’adeguamento delle infrastrutture dedicate al trasporto via mare, i
fondi destinati sono ancora insufficienti per un corretto rilancio
dell’alternativa via-mare, rispetto al tradizionale nastro d’asfalto. Ma non
solo il mare è una risorsa da utilizzare per il trasporto delle merci, anche
il fiume in alcuni tratti può rivelarsi una vera alternativa, come
l’attraversamento del Po, soprattutto per quanto riguarda il basso impatto
ambientale rispetto al tradizionale trasporto su gomma. Alcune tratte sono
già utilizzate come, ad esempio, la Ravenna-Cremona, ma solo un utilizzo più
"massiccio" potrebbe far diminuire drasticamente i costi. Si potrebbe
obbiettare che l’evento avrebbe potuto avere un esito completamente
differente se, ad esempio, la gara si fosse svolta dallo stabilimento che
invia le merci direttamente al ricevitore finale. Infatti nella "singolar
tenzone" i cronici problemi di intasamento nell’ingresso, nell’uscita dai
porti e nelle operazioni di sbarco non sono stati messi debitamente in
conto.
L’imperativo è incentivare il trasporto via mare
E ancora, anche le tariffe delle navi-traghetto non sono convenienti se non
si stipulano particolari accordi con le compagnie marittime per centinaia di
passaggi l’anno. In tal modo i diecimila padroncini Italiani vengono
letteralmente "tagliati fuori" dalla possibilità di usufruire dell’offerta
delle cosiddette "autostrade del mare". In tal senso il presidente della
Fedarlinea, Giuseppe Ravera ha recentemente ribadito che ’’il massimo del
beneficio si potrebbe ottenere se si caricasse sulla nave solo il
semirimorchio, limitando il tutto a due motrici: una al porto di partenza e
l’altra a quello d’arrivo pronte all’uso’’. (fonte ANSA). Insomma, vi sarà
pure un valido motivo se ancora oggi in un paese come l’Italia fiancheggiato
da due autostrade d’acqua si preferisce ancora viaggiare sulle pur
trafficate autostrade d’asfalto?
C’è parecchio da fare, quindi, in termini di incentivazione ai Tir per
rendere economicamente più conveniente la scelta di utilizzare la via
d’acqua, e in massicci investimenti per, come già detto, adeguare le
strutture portuali alla movimentazione delle merci. Inoltre, a nostro
avviso, anche se i due Tir fossero giunti nello stesso istante al porto di
destinazione, si dovrebbe ugualmente preferire l’autostrada del mare per
essere coerenti sul tema/problema sempre attuale nel nostro paese..
risolvere la congestione delle reti autostradali ed al contempo operare un
consistente risparmio sui costi ambientali.
Intervistato, infine, sull’argomento "autostrade del mare" il presidente
provinciale della CNA di Reggio Emilia, Enrico Bini, ha aggiunto "come CNA
continueremo a lavorare per far sì che possano aumentare gli investimenti
per le infrastrutture necessarie allo sviluppo ed alla incentivazione del
trasporto via mare: dalla riorganizzazione dei porti all’apertura di accessi
diretti, dalle autostrade alle banchine portuali". E ancora " si stanno
ponendo le basi per estendere la campagna di sensibilizzazione anche alla
possibilità di trasporto sui fiumi". Logico che l’attraversamento del Po
potrebbe in questo senso giocare un ruolo di primaria importanza nello
sviluppo delle autostrade del mare".
COSTI A CONFRONTO SFIDA "DUEL" SULLA MODALITÀ DI TRASPORTO
COSTI TRASPORTO SU ACQUA (640 euro)
COSTI TRASPORTO SU STRADA (825 euro)
|