Erano passate da poco le 23 quando lei e tre suoi amici, che viaggiavano in auto da Roma lungo la Pontina, hanno deciso di fermarsi in autogrill. La ragazza, che abita nei pressi di Ardea, ne ha approfittato per andare in bagno. Ha sceso le scale che conducono alle toilette e si è accomodata in una di queste, chiudendo la porta a chiave. Si era appena liberata degli indumenti quando il suo sguardo ha incrociato l’espressione allucinata del falegname, sbucato con la testa tra il pavimento e la parete divisoria dei bagni. Non ha avuto il tempo di chiedere aiuto, l’uomo si è ritratto con l’agilità di un felino, non per scappare ma per sfondare la porta della toilette in cui si era rinchiusa la studentessa e costringerla ad assecondarlo. La vittima ha reagito, urlando con quanto fiato aveva in gola, il falegname si è visto in trappola e ha cercato di raggiungere l’uscita. Sulla sua strada si è trovato gli amici della ragazza, che si sono piazzati davanti all’ingresso. La studentessa in lacrime ha raccontato quello che aveva appena subito, i clienti dell’autogrill hanno letteralmente fatto muro contro l’aggressore e hanno chiamato il 112. La sala operativa ha inviato una gazzella della compagnia di Pomezia che stava pattugliando la Pontina a un paio di chilometri di distanza. I carabinieri sono arrivati subito, l’uomo nel disperato tentativo di aprirsi un varco ha afferrato il coltello dal bancone del bar e l’ha puntato contro i militari. Un gesto che non ha intimorito gli uomini dell’Arma, in particolare un maresciallo alto un metro e novantacinque. È bastato un suo sguardo a ridurre a più miti consigli il responsabile della tentata violenza. In caserma il falegname ha ammesso tutto, aggiungendo un particolare inquietante. L’uomo si eraappostato in uno dei bagni da diversi minuti, in attesa della "preda" giusta. di CARLO PACE | |