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Notizie brevi 03/11/2020

Attentato a Vienna, 4 le vittime: l’attentatore ucciso era simpatizzante dell’Isis

Notte di sangue e di terrore a Vienna. Le vittime sono 4: due uomini e due donne. Martedì mattina la conferenza stampa il ministro degli interni austriaco, Karl Nehammer. Ucciso un attentatore. Ce ne sarebbero altri tre in fuga

BERLINO Notte di sangue e di terrore a Vienna. Almeno 4 morti, tre sospetti ancora in fuga, l’ipotesi di un’affiliazione o comunque di un legame ideologico con Isis e un attentatore ucciso: questi gli elementi confermati stamane in una conferenza stampa a Vienna rispetto alla sparatoria di ieri sera in centro città.

Le vittime dell’attacco di lunedì sera sono 4, due uomini e due donne, di cui una morta qualche ora dopo in ospedale: lo ha detto nel corso della conferenza stampa il ministro degli interni austriaco, Karl Nehammer. Ucciso anche uno degli appartenenti al commando terroristico, risultato un simpatizzante dell’Isis: ci sarebbero altri tre assalitori in fuga. «Al momento - ha detto il capo della polizia di Vienna Gerhard Purstl - crediamo che ci sia stato più di un aggressore». Almeno 17 i feriti nell’attentato, secondo il giornale austriaco Kurier, tra cui un ufficiale in servizio. Il direttore sanitario di Vienna, Michael Binder, ha precisato alla radio austriaca che sei, dei diciassette feriti ricoverati in ospedale, sono in pericolo di vita. Tutti sono stati colpiti da armi da fuoco. I terroristi hanno sparato a chi sedeva ai tavolini dei bar in sei diversi punti del centro storico: i viennesi si stavano godendo l’ultima serata di svago prima di un lungo mese di lockdown imposto per l’epidemia da coronavirus.

L’attentato di natura terroristica è avvenuto lunedì sera nei pressi della sinagoga, nel cuore della capitale austriaca. La cintura esplosiva con la quale è stato trovato l’attentatore ucciso ieri sera a Vienna «era un falso» ha dichiarato il capo della polizia austriaca Gerhard Puerstr: «L’attentatore è stato neutralizzato alle 20.09», ha proseguito, spiegando che «le unità di pronto intervento sono entrate in azione velocemente e la fase caotica dopo gli attentati è durata molto poco».

Sono «ore difficili» per Vienna e l’Austria ha aggiunto Puerstr, ringraziando per la «collaborazione tutte le forze della sicurezza». Su Twitter, la polizia ha quindi spiegato che sono state condotte perquisizioni nell’abitazione dell’attentatore che è stato ucciso. Il sindaco di Vienna ha aggiunto che ci sono perquisizioni e arresti in corso.

 

«È stato sicuramente un attacco terroristico» ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz che non ha escluso il «movente antisemita». Ma le notizie sull’attentato rimangono confuse e contraddittorie. Contemporaneamente infatti altri spari sono stati registrati in altri punti della città, due di questi sicuramente nei pressi dell’Hotel Hilton e in un parco cittadino. Alcuni media hanno riferito che ci sarebbe stata anche una presa di ostaggi in un ristorante giapponese vicino all’albergo. Ma sempre secondo l’emittente pubblica Orf, che ha citato fonti della polizia, sarebbero stati addirittura sei i luoghi sotto attacco nel centro di Vienna.

L’attentato, o a questo punto il primo dei quali si è avuto contezza, è iniziato intorno alle 20 nella Seitenstettengasse, la strada dove sorge lo Stadttempel, uno dei luoghi di culto ebraici di Vienna. Le prime testimonianze parlano di molti colpi esplosi nei pressi della Sinagoga, che però a quell’ora era già chiusa. Il presidente della Comunità ebraica viennese, Oskar Deutsch, ha detto che non è del tutto chiaro se il tempio fosse l’obiettivo principale degli attentatori e che comunque non sembra ci siano ebrei fra le vittime. I terroristi si sono poi spostati in una piazza vicina, dove hanno continuato a sparare. «All’inizio sembravano petardi», ha raccontato un testimone oculare all’emittente pubblica Orf «ma poi si è capito che erano spari. C’era una persona che sparava all’impazzata con un fucile automatico. Ha continuato a sparare anche quando è arrivata la polizia, che ha risposto al fuoco».

Una vasta macchia di sangue è stata osservata sul marciapiede di fronte al Roter Engel, un locale della zona che ha i tavolini in strada. Altri testimoni hanno raccontato di aver sentito sparare almeno 50 o 100 colpi. La polizia ha montato una massiccia operazione, sigillando l’intero centro. Anche le unità speciali antiterrorismo Vega e Cobra sono state mobilitate. Tutte le stazioni dei tram e della metropolitana sono state chiuse. La popolazione è stata invitata a non usare i trasporti pubblici, a evitare tutti gli spazi aperti e a non uscire di casa. «Siamo in campo con tutte le forze disponibili, l’operazione è ancora in corso, non diffondete video che possono mettere in pericolo i nostri agenti», è stato l’appello lanciato sui social media dalle forze dell’ordine. Il ministro dell’Interno, Karl Nehammer ha parlato di «situazione molto difficile, dobbiamo essere uniti». E ha annunciato che «verranno rinforzate le frontiere».

Il presidente francese Emmanuel Macron ha telefonato nella notte al cancelliere austriaco Sebastian Kurz per informarsi della situazione ed esprimere la sua solidarietà. Anche la Cancelliera Angela Merkel ha espresso «vicinanza e solidarietà ai nostri amici austriaci», sottolineando che «il terrorismo islamista è il nostro nemico comune». Il presidente russo Vladimir Putin ha definito l’attentato un «crimine crudele e cinico». Se fosse confermato che l’obiettivo di ieri era lo Stadttempel, sarebbe il terzo attentato terroristico in 40 anni al tempio viennese. Nel 1979 un chilo di plastico venne fatto esplodere da un gruppo palestinese nel cortile senza causare vittime. Nel 1981 un altro commando palestinese portò a segno un attacco armato durante il Shabbat, causando due morti e 21 feriti gravi.

di Paolo Valentino e redazione online
da corriere.it

 

 

Martedì, 03 Novembre 2020
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Tag: Isis.
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