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Notizie brevi 16/06/2004

STRAGI DEL SABATO SERA Sei ragazzi su dieci vanno in discoteca per "perdersi", entrano dopo l’una ed escono all’alba. I dati della Polstrada Giovani e sballo, strade sempre più insanguinate I rischi di incidenti aumentano nel periodo estivo e l’ultimo fine settimana con sette vittime lo conferma. Treviso corre ai ripari

Da "Il Gazzettino.it"

STRAGI DEL SABATO SERA
Sei ragazzi su dieci vanno in discoteca per "perdersi", entrano dopo l’una ed escono all’alba.
I dati della Polstrada
Giovani e sballo, strade sempre più insanguinate
I rischi di incidenti aumentano nel periodo estivo e l’ultimo fine settimana con sette vittime lo conferma. Treviso corre ai ripari

Gigi Bigotti

L’ultimo fine settimana ha registrato il "solito" tragico bilancio sulle strade del Nordest. Sono morti 7 giovani: quattro motociclisti; un veronese di 24 anni (tornava da una partita di calcio), una vicentina di 25 anni (di rientro da una cena con amici), un kosovaro di 23 (da tempo residente a Istrana, in auto con un connazionale e una nigeriana) e una 40enne veronese. Sono gravissimi in ospedale altri 10 giovani (fra cui il figlio del sindaco di Maniago, due albanesi e due etiopi) oltre a una dozzina di automobilisti coinvolti in altrettanti diversi incidenti di minore gravità (fra cui 4 inglesi finiti in un burrone ad Aviano e due slavi che rientravano in Croazia).
L’assuefazione a queste cifre da "bollettino di guerra" porta a volte a ritenersi quasi soddisfatti almeno quando non c’è stata una vera strage (come avvenuto invece nello stesso periodo dello scorso anno). Ma i segnali allarmanti sono più d’uno a cominciare della perdita di efficacia della "patente a punti": molti non ci pensano più e tengono schiacciato il piede o si mettono alla guida alticci. Visto l’arrivo dell’estate (con la riapertura di molti locali nelle zone turistiche) c’è il fondato timore di un aggravarsi dei bilanci del "sabato sera".
Negli ultimi 15 giorni la sola Polstrada ha rilevato tre incidenti mortali attribuibili al "dopo discoteca" (a Rossano, Vicenza e Verona). Si dovrebbe insomma correre ai ripari per non dover piangere altre stragi. Le proposte non mancano (vedi box a destra).
I GIOVANI
Sei ragazzi su dieci vanno in discoteca per bere e "sballare" oltre che per cercare di divertisi. L’orario giusto per arrivare è sempre dopo l’una di notte e, dunque, si torna a casa poco prima dell’alba quando i riflessi sono appannati (e spesso con troppo alcool in corpo). È l’allarmante profilo del "popolo della notte" che esce da un recentissimo sondaggio fra 800 giovani dai 18 ai 27 anni. La ricerca è partita da ’Baia Imperiale’ uno dei locali simbolo dei vacanzieri della Riviera romagnola, ma riguarda anche i giovani della Romagna e del Basso Veneto.
Per un ragazzo su tre (33/%), la discoteca è il luogo dove "sballare" o stordirsi; il 27/% ci va invece per bere con gli amici; il 21/% per "rimorchiare"; solo il 10/% per il gusto di ballare, ancor meno per ascoltare musica (il 4/%). Dati analoghi emergevano in sondaggi dei mesi scorsi nel Nordest e dal questionario dell’associazione Aprosir su 2360 ragazzi.
Il rito della discoteca si consuma nei week-end o durante la settimana: si entra dopo l’una di notte (oltre l’80/% dei giovani), per qualcuno (addirittura dopo le due (17/%). Una volta dentro, tappe fisse al bar, anche 3 o 4 volte. Poi, in pista fino alla chiusura (46/%), o, in ogni caso, mai prima delle 3. All’uscita ci si va stanchi e barcollanti. Un ragazzo su due ammette che spesso non è in condizioni di guidare, e il 21/% confessa di ubriacarsi ogni volta che va in discoteca.
Un altro fenomeno di questo week end che suscita preoccupazioni è l’incidenza degli stranieri nel totale delle vittime: il problema non è limitato al Nordest: sabato sono morti 2 indiani a Mantova, 2 kosovari a Cremona e 3 ventenni militari americani a Napoli (altri 2 sono in fin di vita). Ma il Nordest, come sempre, fa la sua parte e anche in Veneto e Friuli la sicurezza stradale deve diventare ormai multietnica seguendo l’evolversi del tessuto sociale.
Proprio a Nordest la provincia più a rischio è quella di Treviso complice un quinquennio di record negativi nei "bilanci stradali". Nella Marca la Provincia sta correndo ai ripari sia con l’educazione stradale nelle scuole (la campagna "l’incidente non è una fatalità" e i corsi per guida sicura) sia con le iniziative nelle discoteche. Dopo quella con lo slogan "Be the safe drivers" (diventa un guidatore sicuro) realizzata con il Silb, Sindacato locali da ballo, c’è stata la campagna con la Confartigianato - "Autista sicuro" - con la distribuzione capillare di etilometri tascabili e biglietti gratis a tutti i clienti usciti sobri dai locali. Infine, quest’anno, le altre iniziative sempre con i locali notturni insieme allo stesso Silb, alla Protezione civile e ai volontari della Croce rossa. A Nordest qualcosa si muove, ma per arginare il fenomeno servirebbero sempre più risorse, ma soprattutto meno veicoli e più controlli non tanto delle forze dell’ordine quanto delle famiglie che troppo spesso (lo dicono i dati delle immatricolazioni stradali in Veneto e Friuli) mettono in mano ai propri figli - anche ai neo maggiorenni - autentici bolidi a due e a quattro ruote.

 


Gigi Bigotti

Mercoledì, 16 Giugno 2004
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