Mercoledì 17 Luglio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 10/11/2020

Auto targate all’estero per non pagare multe, oltre venti furbetti nel mirino dei carabinieri

I carabinieri indagano sul giro di immatricolazioni-truffa

Genova – Per non pagare multe, parcheggi, assicurazioni, bolli e pedaggi autostradali avevano affidato le loro macchine a uno spregiudicato commerciante d’auto, che le aveva fatte re-immatricolare all’estero. I mezzi erano tornati in Italia con targhe bulgare, polacche o della Repubblica Ceca, intestati a una società di noleggio a lungo termine straniera e, di fatto, non erano «aggredibili» dall’Erario. «In questo modo potevano accumulare multe, sanzioni per il mancato parcheggio, non pagare le assicurazioni o i bolli senza che nessuno gliene chiedesse conto», evidenzia un investigatore che segue il caso.

La prima lista dei carabinieri

Una ventina i nomi nel mirino dell’Arma. Rischiano tutti una denuncia a piede libero oltre che il sequestro del mezzo e una sanzione amministrativa piuttosto pesante. Non è possibile, infatti, utilizzare in Italia vetture con targa estera quando il titolare sia residente in Italia da più di sessanta giorni.

Le indagini dei militari diretti dal tenente colonnello Gian Mario Carta sono scattate dopo una serie di pattugliamenti. I carabinieri, infatti, hanno notato più volte auto di grossa cilindrata che venivano parcheggiate in seconda fila senza alcuna preoccupazione d’incappare nei controlli dei vigili, oppure in parcheggi a pagamento senza tagliando. Gli inquirenti hanno quindi deciso di approfondire.

Il denominatore comune

Da qui è emerso che tutte queste vetture erano intestate a una società di noleggio a lungo termine con sede all’estero che era attiva in Italia (senza avervi tuttavia la sede fiscale) attraverso un solo sito Internet. I militari hanno scoperto che l’attività era riconducile a un commerciante d’auto di 59 anni originario di Parma, ma da tempo residente nel capoluogo ligure. I carabinieri hanno scoperto che la sua ditta (autentico fantasma per il Fisco) aveva intestato decine di autovetture di pregio. Con una caratteristica: le stesse, tutte acquistate in Italia, erano state portate all’estero per essere poi immatricolate con targhe di paesi stranieri e rientrare successivamente in Liguria. Una volta giunte nel capoluogo ligure, entravano nella disponibilità dei soggetti poi finiti sotto indagine da parte dell’Arma. I militari hanno anche compiuto una perquisizione all’interno dell’abitazione del commerciante d’auto cinquantenne, sequestrando varia documentazione inerente il suo giro di affari e i clienti.

Nuovi sviluppi dalle carte

L’uomo è stato denunciato a piede libero per una serie di reati, alcuni specificamente fiscali, che vanno dalla truffa allo Stato alla «falsa dichiarazione di sede d’impresa nel periodo di imposta». Nel corso del blitz gli inquirenti hanno anche scoperto come lo stesso commerciante, per la «commissione», si faceva pagare una cifra che oscillava tra gli ottocento e i mille euro. Gli investigatori, anche grazie alla documentazione acquisita, stanno cercando di risalire ai nominativi dei clienti che utilizzavano le autovetture e che ora rischiano di finire nei guai. Le indagini sulle truffe in città si moltiplicano. Nelle scorse settimane il nucleo metropolitano della Guardia di finanza aveva arrestato un altro imprenditore che aveva inventato un sistema per intascare la pensione della mamma morta da alcuni anni.

Tommaso Fregatti
da notiziegenova.it


Cosa si fa pur di fregare lo Stato. (ASAPS)

Martedì, 10 Novembre 2020
stampa
Tag: Carabinieri.
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK