ROMA - Legge giustissima, quella sul
patentino, «peccato che creerà un esercito di fuorilegge». E saranno guai
per i vigili e i poliziotti che dal primo luglio dovranno vedersela con
migliaia e migliaia di ”disobbedienti” delle due ruote. «Ci troveremo
sicuramente in difficoltà», prevede Gabriele Di Bella, segretario romano del
Sulpm, il sindacato unitario lavoratori polizia municipale. Entro il primo
luglio, secondo i calcoli dell’associazione dei costruttori di moto e
motorini, saranno tra i 150 e i 200mila i ragazzi che riusciranno a superare
l’esame e ottenere il patentino. Gli altri 800mila - per non trasgredire -
dovranno legare il ciclomotore con la catena e non usarlo più fino a quando
saranno in regola oppure andare a piedi. D’altra parte, se la legge è in
vigore vigili e poliziotti non possono che applicarla. «La cosa più sensata
da fare è rinviare di qualche mese l’introduzione del patentino per dare la
possibilità a tutti di prenderlo - aggiunge Di Bella - ma dal momento che di
rinvii non si parla, noi saremo costretti dal primo luglio ad applicare la
legge ed essere inflessibili».
Nessuna scusa sarà buona. Anche l’Asaps, l’associazione sostenitori della
polizia stradale, aveva sollecitato un posticipo, «non è pensabile che
migliaia di giovani si trovino al margine della legalità». Giordano Biserni,
presidente dell’Asaps, guarda con grande timore alla scadenza del primo
luglio. «Non vorremmo - spiega - che il gioco fosse questo: le norme ci
sono, adesso se la vedano le forze di polizia. In pratica, ogni
responsabilità ricadrebbe su di noi. E’ la solita linea che noi chiamiamo
dell’intransigenza permissiva: si fanno leggi severe, ma non si dà la
possibilità alle persone di mettersi in regola». Eppure i corsi gratuiti
nelle scuole erano previsti per legge, «una legge sacrosanta, ma i primi
finanziamenti stanno arrivando solo adesso». Tanti fuorilegge e tanti
pericoli in più sulle strade. «Temiamo che aumentino le fughe all’alt delle
pattuglie dei ragazzi senza patentino - aggiunge Biserni - e di conseguenza
anche il numero degli inseguimenti, con gravi rischi per chi fugge e chi
insegue».
Come uscirne? «Perché non prevediamo una specie di ”foglio rosa” per chi va
in motorino?», propone Di Bella. «Un titolo provvisorio da rilasciare a chi
si è iscritto a un corso per conseguire il patentino o lo sta già
frequentando: dimostra la volontà del giovane di mettersi in regola e non
penalizza tutti coloro che non sono riusciti a sostenere l’esame. Questo
”foglio rosa” per le due ruote dovrebbe avere validità, ovviamente, per un
tempo limitato».
La verità, dice Di Bella, è che «i punti alla patente non andrebbero tolti
solo agli automobilisti indisciplinati, ma anche a chi fa le leggi e non
mette i cittadini nelle condizioni di rispettarle».
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