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Articoli 11/09/2003

INTERNET STORY

La Nascita e la sua evoluzione

INTERNET STORY
La Nascita e la sua evoluzione

di Roberto Rocchi

Sono oltre 300 milioni le persone che ogni giorno si collegano nel mondo alla rete di Internet e di queste quasi 10 milioni sono italiane. E’ questo il risultato del più moderno e innovativo sistema di telecomunicazione accessibile a tutti, senza alcuna distinzione di classe, di cultura e di possibilità economiche (si tratta di acquistare semplicemente un computer ed allacciarsi al gestore telefonico).

Pochi di noi, tuttavia, sanno veramente come è nato Internet, diventato oramai una sorta di "padrone del mondo" virtuale, al cui cospetto si chinano anche i potentiÖ!

Vediamo allora, un poco per curiosità e un poco per giusta conoscenza, di scoprire come è nata la rete.

Il compleanno di Internet potrebbe essere celebrato il 20 ottobre, quando nello stesso giorno del lontano 1969 per la prima volta due computer colloquiarono fra loro. Uno si trovava all’Ucia, l’università della California, l’altro a 500 chilometri di distanza presso un istituto scolastico di Stanford. Il colloquio fu breve, di una sola parola: "hello", cioè ciao.

Tuttavia, come tutte le cose, prima di arrivare a quello che fu definita la più importante "scoperta" tecnologica, vi furono delle tappe precedenti e graduali che portarono a quel risultato.

Siamo nel 1957, in piena guerra fredda e l’allora Urss manda in orbita lo "Sputnik", il primo satellite artificiale dotato di uno strumento per mantenere le comunicazioni in caso di attacco nucleare. Gli Stati Uniti decidono di porre un contrasto attraverso i tecnici dell’Arpa, l’agenzia che si occupa dei progetti di ricerca avanzata, che poco dopo elabora un sistema di comunicazione via cavo che collega centinaia di calcolatori elettronici in tutta gli Usa per scambiare informazioni in pochi secondi. In caso di conflitto, anche se alcuni terminali fossero stati distrutti, i messaggi sarebbero arrivati comunque a destinazione.

L’ideatore principale del sistema si chiamava (e si chiama tutt’ora poichÈ ancora vivente) Vinton Cerf, che può essere considerato a giusta ragione il padre creatore di Internet.

Più tardi, nel 1970, dal gruppo di Arpa nasce un secondo progetto chiamato Arpanet, interamente finanziato dalle autorità militari, ma trova sviluppo e realizzazione all’interno delle università statunitensi. Nasce così la prima vera rete che funziona come una biblioteca: gli studiosi possono scambiarsi le loro ricerche anche se in tempi più lunghi di quelli attuali. Non solo. Al momento dell’accensione di quelli che cominciavano soltanto vagamente ad assomigliare ai computer dell’era moderna, lo schermo riproduceva una serie di numeri infiniti e non esistevano ancora le cosiddette "e-mail" o ben più noti "siti". Per collegarsi occorreva digitare più codici ed attendere le risposte desiderate.

Proprio per questo motivo si comincia a pensare a una sorta di posta elettronica e solamente due anni più tardi, nel 1972, l’ingegnere americano Ray Tomlinson introduce il segno @ quale chiave di accesso nelle comunicazioni. Questo simbolo, in inglese, si pronuncia "at" e significa "presso". Tomlison decide di scegliere quel simbolo perchÈ, fra tutti i caratteri della tastiera, è l’unico che non può trovarsi in un nome, dunque non può creare confusione.

Da qui il percorso è tutto in discesa (si fa per dire) ed ecco che l’anno successivo è di nuovo Vinton Cerf a trovare il modo per collegare tutte le reti grazie anche all’apporto determinante di Robert Kahn, un altro studioso che da anni lavora in questo settore. Insieme danno vita al programma "IP", cioè Internet Protocol: è la nascita vera e propria di Internet che, letteralmente, significa la rete che unisce le reti.

Nel 1981 è poi il personal computer a destare interesse, che ben presto va a sostituire i più ingombranti calcolatori elettronici fino ad allora utilizzati. Inoltre i costi enormemente inferiori ne assicurano la diffusione anche fra la gente comune e comincia così la rivoluzione informatica.

In Italia ad entrare per primi in rete sono i computer del Cnuce di Pisa (Centro nazionale universitario di calcolo elettronico) nel 1986 ed avvengono numerosi scambi di informazioni con i college statunitensi. Tuttavia nel 1991 consultare Internet è ancora un’operazione da esperti e gli scienziati del Consiglio europeo per la ricerca nucleare si riuniscono a Ginevra per cercare una soluzione e rendere più facile l’accesso ai siti della rete. Viene così realizzato un sistema di comunicazione chiamato "Html" che consente di passare da un documento all’altro con un semplice clic sul mouse. Tutti i computer che "parlano" il linguaggio Html formano il "World wide web" che letteralmente significa "ragnatela di estensione mondiale" e da cui trae origine la sigla "www" utilizzata per indicare gli indirizzi di rete.

Nel 1993, invece, grazie alla passione e all’indiscutibile capacità di un ragazzo di soli vent’anni, Marc Andressen, nasce il primo "browser", cioè il programma che consente di vedere sullo schermo del computer tutti i siti collegati alla rete senza necessariamente entrarvi. Da questo primo browes ne abbiamo di più sofisticati e noti quali Netscape o Explorer.

Nel 1994 vi è la consacrazione definitiva di Internt e questo grazie a due studenti di elettronica dell’università di Stanford, che con "Yahoo!" inventano il primo motore di ricerca al mondo. Basta scrivere una parola nell’apposito spazio della schermata "Yahoo!" e subito si possono leggere tutti i siti che la contengono.

Dietro questa ingegnosa macchinazione che a noi oggi può apparire tanto semplice, il cammino è stato invece lungo e laborioso, ma soprattutto contraddistinto dall’esperienza e dalla passione per l’informatica di persone che hanno speso davvero la vita per cercare di renderla più semplice a noi tutti.

Ed ora quale sarà il futuro di Internet? Secondo gli esperti già un primo mutamento è sotto gli occhi di tutti, cioè la possibilità di collegarsi mediante la rete mobile di telefonia. Tuttavia l’evoluzione della rete andrà ben oltre: non c’è da stupirsi se fra qualche anno la tecnologia utilizzata per Internet sarà applicata anche agli elettrodomestici e, magari dall’ufficio, potremo decidere se avviare o meno la nostra lavatrice o piuttosto accendere il forno per trovare già pronto e caldo il pasto quando si arriva a casa. Internet è anche questo.



di Roberto Rocchi

Giovedì, 11 Settembre 2003
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