La società intermodale tedesca Kombiverkehr potenzia il trasporto su rotaia tra Italia e Scandinavia con l’attivazione, che avverrà il 1° febbraio 2021, di un treno diretto tra il Quadrante Europa di Verona e lo scalo tedesco Skandinavienkai di Lubecca, da dove le unità di carico potranno imbarcarsi per destinazioni scandinave e baltiche. Infatti, da Lubecca si possono raggiungere direttamente i porti finlandesi di Uusikaupunki, Turku, Hanko e Helskini, Liepaja in Lettonia e Kleipeda in Lituania.
Il collegamento avrà frequenza di tre viaggi la settimana in ciascuna direzione, con partenza da Verona il lunedì, giovedì e sabato e da Lubecca il martedì, giovedì e sabato. I treni potranno trasportare rimorchi con altezza di quattro metri, container (anche tank) e casse mobili con destinazione il porto di Lubecca o direttamente i terminal scandinavi, usando una sola prenotazione e una sola fattura.
Negli altri giorni l’operatore tedesco offre altre rotte per l’area scandinava e i Paesi Baltici. Oggi Kombiverkehr attua partenze giornaliere con orari comparabili via Amburgo. Oltre a Trelleborg, Malmö e Stoccolma, il terminal di Hallsberg è raggiungibile anche grazie ad un collegamento interno svedese dedicato ai treni blocco, mentre Oslo in Norvegia è servita via Trelleborg.
Con il nuovo servizio, Kombiverkehr offrirà da Verona undici partenze settimanali verso la Svezia e nove verso la Finlandia. “Il nuovo treno diretto e i tempi di trasferimento coordinati con le compagnie di traghetti di Skandinavienkai a Lubecca consentono di ridurre i tempi di transito tra Italia e Svezia a meno di 48 ore e sui servizi finlandesi a 72 ore. Sono tempi praticamente impossibili da raggiungere con i camion su strada", spiega Peter Dannewitz, responsabile delle vendite presso la Kombiverkehr.
Dannewitz sottolinea anche l’aspetto ambientale del servizio: “Il trasporto su treno di un semirimorchio da 28 tonnellate in un solo viaggio di andata dal nord Italia a Hallsberg in Svezia, per esempio, consente un risparmio di 2,8 tonnellate di anidride carbonica, ossia oltre il 60 percento. La combinazione di una ferrovia a basse emissioni intrinseche con la trazione elettrica e di traghetti di ultima generazione, alcuni dei quali con motori elettrici, rende il bilancio di carbonio di questi mezzi di trasporto molto positivo”.