Oramai
ci siamo abituati: sulle strade, ogni giorno, si combatte una guerra senza
fine che in dodici mesi provoca, in Italia, oltre 6.500 morti e più
di 300 mila feriti (anche se le cifre sono ben peggiori, ci ricorda l’Istituto
Superiore di Sanità). E il problema assume contorni ancor più
inquietanti se si considera che quasi il 50 per cento delle vittime mortali
è al di sotto dei 41 anni (dati Istat).
Pochi, dunque, sono stati gli effettivi investimenti che gli organi di
Governo (passati e presenti) e le amministrazioni locali di tutto il Paese,
hanno compiuto per sensibilizzare gli automobilisti a tale riguardo e
non sempre, lo diciamo con rammarico, le stesse forze di polizia hanno
saputo agire con opportuna efficacia.
Ciononostante, le case automobilistiche qualcosa hanno fatto e negli ultimi
dieci anni sono stati studiati una serie di accessori legati alla sicurezza,
sia essa attiva che passiva, che hanno consentito una seppur minima evoluzione
del sistema sicurezza in automobile.
Come tutti sanno, la sicurezza attiva tende ad evitare il verificarsi
di un incidente stradale e dunque agisce sugli organi essenziali dell’auto:
freni, luci, sterzo, tergicristalli, pneumatici, fino ai più sofisticati
ABS ed ai sistemi di navigazione satellitare e di anticollisione. Esaminiamone
alcuni.
"ABS" (Anti Brake-loking Sistem). E’ un sistema grazie
al quale s’impedisce il bloccaggio delle ruote col successivo rischio
di perdita della direzionalità del veicolo. Lo sviluppo del sistema
si chiama E.P.S. (Programma
Elettronico di Stabilità) ed agisce sui movimenti della vettura,
limitando al minimo il pericolo di sbandamento. Integra pertanto il sistema
Abs, consente una maggiore direzionalità dell’auto e permette di
modificare la traiettoria anche in caso di brusca frenata.
Il moderno sistema "Pre-Safe",
invece, sfrutta le doti dell’Eps e in caso d’incidente aziona automaticamente
il pre-tensionamento delle cinture di sicurezza, allerta l’air-bag e chiude
in pochi istanti il tetto aprile se non vi sono ostacoli nel mezzo (ad
esempio una sagoma umana).
Naturalmente ogni casa automobilistica ha studiato alcune varianti alla
generalità dei concetti fin qui esposti: la Bmw, ad esempio, ha
ideato il cosiddetto "Active-Stering", un innovativo sistema di
assistenza alla sterzata, che alle basse velocità modifica il rapporto
tra sterzo e ruote, facilitando nel contempo le manovre. Al contrario,
quando si raggiungono alte velocità, lo sterzo diviene meno sensibile
e perciò maggiormente controllabile in caso di brusche manovre.
In casa Volvo è stato invece sperimentato con successo e reso disponibile
sul mercatoÝ il "Dinamic Stability
and Traction Control", che entra in funzione togliendo la potenza
dai motori e frenando l’automobile se l’assetto si dimostra poco stabile.
In questo modo, è stato accertato dai tecnici della casa svedese,
è possibile prevenire il ribaltamento o la sbandata della vettura.
Ottimo e ben riuscito anche il "Ref" della Citroen C3:Ý si tratta di un dispositivo di ausilio alla
frenata, che permette all’Abs di agire con maggiore efficacia qualora
la pressione sul pedale del freno aumenta. In questo caso è un
sensore ad avvertire la centralina di emergenza, che funziona anche in
caso di problemi all’apparato elettrico.
Sistemi di illuminazione. Sono tanti e dei più vari, adattabili
ad ogni esigenza, per tutti i gusti e soprattutto per tutte le tasche.
Vediamo i principali.
"Visteon Corporation AFS" è il nome del più innovativo
sistema che, a seconda delle diverse condizioni atmosferiche, si adatta
automaticamente alla velocità ed allo stile di guida del conducente,
grazie a particolari sensori che monitorizzano continuamente la velocità
e l’angolo di sterzata.
La Mercedes ha invece lanciato il sistema a "curvatura attiva",
vale a dire un impianto che permette ai fari anabbaglianti ed abbaglianti
di seguire gli spostamenti del volante, orientandosi nella medesima ed
identica direzione. I vantaggi rilevati sono stati i seguenti: 25 metri
di visibilità in più su di una strada non illuminata ed
un coefficiente pari al 90 per cento del raggio di illuminazione in curva.
"Night Vision", invece, è l’allettante nome con cui la Volvo
ha deciso di chiamare la tecnologia a raggi infrarossi che, sfruttando
una telecamera sensibile al calore, è posta al di sotto del gruppo
ottico anteriore e registra le radiazioni infrarosse prodotte da quanto
si trova per strada. Risultato: anche la notte più buia si trasforma
in uno schermo trasparente, anche se con tonalità scure ma in grado
di riconoscere ogni ostacolo.
Sistemi satellitari.Di recente ne ha ideato uno la Siemens che si basa
su di un solo chip, che però possiede al suo interno un processore
grafico per lo scorrimento delle mappe su di un video windescreen. Altrettanto
utile è il cosiddetto "Adaptive Cruise Control", che utilizza
la potenzialità del radar "MMIC" e rivela informazioni sulla
situazione stradale fino a 150 metri di distanza, in qualsiasi condizione
meteorologica. Lo stesso, attraverso un sensore collegato al motore, può
inviare il comando di frenata e ridurre autonomamente la velocità
del veicolo se non vi è l’intervento manuale del conducente.
Si parlava poi dei sistemi passivi, che sono chiamati a ridurre le conseguenze
negative di un incidente stradale, attraverso l’assorbimento dell’energia
cinetica che si è sprigionata nella collisione. Rientrano in questa
categoria anche i sistemi atti a preservare il più possibile l’integrità
dell’abitacolo e dunque dei suoi occupanti, attraverso la maggiore o minore
deformazione delle parti esterne dell’auto.
Cinture di sicurezza.E’ forse il più importante accessorio legato
alla protezione umana: riduce il rischio di urti fra il corpo e l’abitacolo
dell’auto o pericolose espulsioni dal veicolo in caso di sbandata e ribaltamento.
Le moderne cinture sono ad intervento progressivo, cioè diluiscono
l’energia sprigionata per rendere meno brusco e doloroso l’istante del
bloccaggio ed in questo caso agiscono su di una molla che controlla la
tensione della cintura.
A tale proposito, sia Mercedes che Fiat hanno immesso sul mercato una
"cintura pirotecnica", che grazie ad un avvolgitore dotato di una
piccola carica esplosiva attiva la cintura quando i sensori registrano
un urto di medio-alta intensità.
L’uso della cintura di sicurezza, secondo i più accreditati studi
medici, riduce del 50 per cento le probabilità di morte in caso
di grave sinistro stradale e dell’80 per cento quelle relative alle lesioni
corporali. L’utilizzo combinato di cintura ed air-bag, poi, aumenta le
percentuali anzidette del 20 per cento.
Airbag. Con questo termine si usa definire il "pallone" costituito
da una membrana artificiale, collocato nella parte centrale del volante
o sul cruscotto nel lato passeggero. Gonfiandosi di azoto (gas inerte),
in caso di violento urto l’airbag impedisce che l’occupante dell’automezzo
si schanti contro il cruscotto o sul volante.
Gli airbag sono di vario tipo: le moderne auto montano airbag anteriori
(lato conducente e passeggero anteriore), laterali (sulle portiere), posteriori
(sono avvolti nello schienale anteriore) e persino superiori (cioè
montati nei vani superiori delle portiere).
La "solita" Volvo si è mostrata molto sensibile a questo
argomento ed ha concepito il "Safety Concept Car", grazie al quale
gli airbag sono stati montati anche sul frontale esterno della vettura
per proteggere pedoni e ciclisti in caso di investimento.
Nonostante queste innovazioni, tuttavia, il numero degli incidenti stradali
rimane elevato e il cosiddetto "fattore umano" resta la causa principale
di tali eventi infortunistici. Purtoppo, anche l’automobile più
sofisticata e meglio equipaggiata, nulla può fare per frenare l’inesperienza,
l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità e la distrazione di
un conducente imprudente o sprovveduto o più semplicemente incurante
dell’altrui e della propria incolumità. |