Mobilità green, i monopattini (ora piuttosto pericolosi) e le regole
La mobilità urbana 2021, spinta da esigenze ecologiche, di traffico e di distanziamento, comprende i monopattini elettrici che vediamo sfrecciare sulle strade. Ma i «nuovi mezzi» non sono ancora un’innovazione compiuta: sono uno strumento allo stadio iniziale. Piuttosto pericoloso, per ora. Un report dell’Osservatorio Asaps, di cui ha parlato nei giorni scorsi il Corriere, mostra gli effetti del cattivo uso di questo mezzo: capita un incidente grave ogni tre giorni, con un quarto dei guidatori minorenne. Roma si colloca al terzo posto, dopo Torino e Milano, nella triste classifica degli incidenti. Che sono causati, nell’ordine: da cadute senza scontro con ostacoli fissi, dovute a distrazione; da buche e avvallamenti su strade in pessimo stato di manutenzione; da scontri frontali e laterali con auto o moto; da guida in stato di ebbrezza.
Dal quadro emerge che i nuovi mezzi elettrici – strumenti potenzialmente molto utili – sono considerati più come un gioco che come un mezzo di trasporto. «Troppi utenti cavalcano le strade come praterie», dice il presidente di Asaps, Giordano Biserni, nell’articolo di Manuela Pelati. Ciò significa che lo strumento è utilizzato in modo infantile, imprudente, ovvero senza la luce della responsabilità. E’ questo il connotato centrale di un’innovazione usata bene: la responsabilità. L’atteggiamento che distingue una tecnologia agli albori, con tutto ciò che di selvaggio comporta, da una tecnologia consolidata, educata e che ha trovato le giuste forme sociali per applicarsi: prima tra tutte quella di non far male a sé stessi e, possibilmente, neppure agli altri. Sì, perché c’è un altro aspetto da considerare, parlando di monopattini elettrici: spesso chi li utilizza, per difendersi da mezzi più potenti, come auto e moto, usa i marciapiedi come una pista privata. E non è giusto. Capita, non di rado, di fermarsi a guardare una vetrina e di sentirsi sfiorare da un silenzioso bolide. Si è fortunati se non si fanno movimenti improvvisi o bruschi, cosa che peraltro, essendo il pedone sul marciapiede, avrebbe tutto il diritto di fare (pensate ai bambini). Camminare a Roma è un piacere che non ha eguali: qualcuno ha detto, giustamente, che è la città del mondo in cui, più che in ogni altra, la distanza non si misura solo in chilometri ma anche in bellezza, la bellezza di ciò che vedi durante il tragitto. Dunque ben vengano le innovazioni alla mobilità (e gli incentivi collegati): purché siano accompagnati dal senso di responsabilità e, poiché questo non basta, da regole, controlli e sanzioni.
di Edoardo Segantini
da corriere.it
I dati dell’Osservatorio ASAPS sui monopattini rilanciati dal Corriere edizione di Roma.