PERUGIA
- Passata la paura delle sanzioni gli automobilisti umbri sono meno
attenti alla guida e dimenticano di allacciare le cinture, parlano al
telefonino senza auricolare e, soprattutto, sfrecciano su tutte le arterie
regionali a velocità sostenuta. Come se nulla fosse, quindi.
Eppure qualcosa è cambiato. L’Umbria infatti detiene un
record tutt’altro che onorevole: uno dei punteggi in negativo più
alti rispetto al resto dell’Italia.
Dopo un primo periodo che aveva fatto ben sperare, le infrazioni, infatti,
sono tornate a salire e i punti tagliati agli automobilisti umbri hanno
raggiunto quota 40mila, un quarto dei quali solo nell’ultimo trimestre.
Altro dato negativo viene dalle rilevazioni dei sinistri stradali: anche
gli incidenti sono aumentati del 18 per cento negli ultimi 4 mesi.
La sottrazione dei punti dalla patente, quindi, non sembra più
rappresentare un deterrente, e tanto meno lo è la cauzione da
depositare nel caso in cui si faccia ricorso al giudice di pace contro
una violazione al codice della strada. La paura di perdere punti fa
ancora sì che gli automobilisti si comportino con attenzione
sulle strade, ma i dati dei primi 10 mesi con la patente a punti, integrati
con i numeri degli incidenti e con l’improvvisa impennata dei ricorsi
al giudice di pace non sono per nulla incoraggianti.
Su 550mila auto circolanti in Umbria, sono oltre 200mila le violazioni
al Codice della strada accertate ogni anno. Dei 40mila punti tagliati
dall’entrata in vigore della nuova patente (luglio 2003) già
si è detto, ma un altro dato che spicca nelle statistiche è
costituito dalle 2000 lettere con l’avviso della sottrazione dei punti
recapitati agli automobilisti umbri. Almeno un centinaio di questi,
inoltre, dovrà ridare l’esame di guida.
Nei primi mesi dall’introduzione della patente a punti,e fino a gennaio
scorso, le infrazioni si erano ridotte sensibilmente: quelle per mancato
utilizzo della cintura di sicurezza praticamente dimezzate.
Ma con il nuovo anno la situazione ha registrato una netta inversione
di tendenza. L’allarme sul calo di attenzione e l’esaurirsi dei benefici
effetti della patente a punti, inoltre, era già stato lanciato
dall’associazione amici della polizia stradale (Asaps): a luglio 2003
gli incidenti erano diminuiti dal -18,25%, si legge in un recente rapporto,
ma a febbraio si è dovuto registrare un più modesto -16,73%
rispetto al mese precedente; per il numero dei feriti il discorso è
quasi simili: calo del -20.09% a febbraio, ma a gennaio la riduzione
era stata del -22,02. I decessi, infine, nel periodo preso in considerazione
sono passati da -18,59% di gennaio, a -17,77% a fine febbraio.
C’è di che riflettere, inoltre, sui dati relativi ai ricorsi
davanti al giudice di pace contro le contravvenzioni. Ad agosto del
2003, in appena 30 giorni, si era scesi da quasi 200 ricorsi al giorno
a poco più di dieci. Grazie anche al versamento della cauzione
di importo pari alla metà del massimo della sanzione prevista
dal codice. Ma adesso qualcosa è cambiato: con il ricorso al
giudice di pace si può riottenere la patente, qualora sia stata
sospesa, almeno fino alla sentenza, e al contempo bloccare il meccanismo
di sottrazione dei punti da parte del cervellone elettronico della ex-Motorizzazione
civile.
Scoperta la scappatoia legale per riavere la patente in pochi giorni
e per evitare, o quanto meno allontanare lo spettro dei punti persi,
gli umbri hanno preso d’assalto le cancellerie dei giudici di pace.
Con numeri che sono tornati ad essere quelli del giugno 2003, appena
un mese prima dell’introduzione della patente a punti. Centinaia gli
umbri che stanno affrontando la sfida legale, preferendo versare ingenti
somme come cauzione, tenendole ferme anche per 7-8 mesi, pur di non
pagare una contravvenzione e vedersi sottrarre punti.
di
UMBERTO MAIORCA