La Guarda di Finanza ha scoperto un’evasione fiscale di quattro milioni su centinaia di veicoli industriali importati in Italia in regime di sospensione dell’imposta e poi venduti sul territorio nazionale senza versare l’Iva all’Erario. Al centro dell’inchiesta ci sono tre persone che avrebbero organizzato un “carosello” di società intestate a prestanome, con sede legale a Milano e Roma, che non hanno mai presentato alcuna dichiarazione fiscale e quindi mai versato le imposte, risultando sconosciute al Fisco.
Gli indagati sono accusati di riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte; uno di loro è agli arresti domiciliari, un secondo ha divieto di dimora e il terzo ha subito l’interdizione dall’esercizio di attività commerciali. Il giro d’affari di questo commercio ammonta a venti milioni di euro. I veicoli erano venduti a imprese di autotrasporto (che non risultano coinvolte nell’indagine) a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, alterando così la concorrenza. La Finanza ha anche sequestrato agli indagati beni per due milioni di euro.